Al Salone del mobile la spiaggia 5.0 di Grado che viaggia nella storia e rinnova i servizi
foto da Quotidiani locali
GORIZIA Si definisce «imprenditore eclettico». E Andrea Bigot, goriziano, in effetti un po’ lo è. Presidente di Marina Azzurra spa, direttore e ceo di Porto San Vito, impresario di eventi musicali e noto dj, un anno e mezzo fa ha realizzato un concept per una spiaggia 5.0, consapevole che «ci troviamo in una condizione in cui la domanda diventa sempre più complessa». Poi, c’è stato l’incontro con l’architetto toscano Simone Micheli. Ed è nato, così, il progetto Path di Porto San Vito, a Grado, sviluppato su un’area di 37 ettari che verrà presentato al fuorisalone del Salone del mobile di Milano.
Beach architecture
«Si tratta di una beach-architecture che interpreta la spiaggia in più focus specifici di elaborazione dedicati alle diverse aree della Costa Azzurra di Grado – spiega Bigot –. I temi di riferimento rappresentano una sorta di “viaggio nel tempo” attraverso epoche e stili. Di conseguenza, i servizi dedicati al benessere (area wellness), la progettazione di più ristoranti, lounge bar o locali contestualizzati all’interno delle aree (Area food), come anche la fruizione di contenuti multimediali e i reparti della spiaggia, sono oggetto di design relativo all’epoca rappresentata, oltre ad essere funzionale all’ambiente-spiaggia». L’utente, in altre parole, ha la possibilità, vivendo l’esperienza attraverso la realtà virtuale e aumentata, dell’immersione nella storia, capendone sia l’aspetto culturale e sociale, sia come questo movimento ha creato nei secoli l’architettura e l’urbanizzazione del territorio.
L’installazione
È nata così un’installazione creata dall’archistar Simone Micheli che presenterà in modo virtuale e immersivo il progetto Path. «Micheli lo conobbi 9 mesi fa, apprezzavo moltissimo le sue creazioni. Gli ho fatto leggere il mio concept, non conosceva Grado ed è venuto a visitarla, restando estasiato per la meraviglia».
Semplificando al massimo, Bigot e Micheli hanno immaginato un format in cui gli arenili si trasformano in una sorta di parco tematico, di villaggio globale. «Non solo spiagge e ombrelloni ma anche altri servizi e la realtà virtuale con cui vogliamo far “vedere” la storia di Grado e dell’evoluzione della spiaggia e degli arenili sin dai tempi dell’Impero austroungarico. Lo definirei una sorta di museo all’aria aperta, immaginato su misura della realtà di Grado».
A disposizione della comunità
Il progetto verrà messo a disposizione della comunità per la realizzazione. «Ci vorrà una società o un partenariato pubblico/privato ma credo si tratti di un’ottima proposta che abbraccia un nuovo paradigma del lusso: quello del valore del tempo da trascorrere sulla nostra amata terra. Si tratta di un spazio ludico dedicato al benessere, di un nuovo frammento urbano caratterizzato da innovazione di contenuto e da una forte iconicità», conclude Bigot.
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