Pallacanestro Trieste a Rieti, la vittoria significherebbe il quinto posto
foto da Quotidiani locali
TRIESTE E siamo finalmente arrivati all’ultimo capitolo di una fase ad orologio elettrizzante come le pulizie primaverili. La Real Sebastiani Rieti e la Pallacanestro Trieste, di fronte domenica alle 18 al PalaSojourner potrebbero non incontrarsi per l’ultima volta, di certo i quaranta minuti domenicali definiranno, senza più temi di smentita, la griglia dei play-off.
Sabato sono partiti tutti gli effettivi del roster biancorosso a disposizione di Jamion Christian ma sembra probabile che Ariel Filloy venga risparmiato in vista della fase successiva. Eli Brooks che non era stato impiegato nella precedente trasferta a Trapani ha invece già trovato spazio nel secondo tempo della partita persa in casa domenica scorsa contro l’Urania Milano.
Torna Vildera Con il rientro di Giovanni Vildera, la Pallacanestro Trieste può e deve mettere sul piano tattico la sfida verso il coinvolgimento dei lunghi. Vildera-Candussi-Menalo-Reyes sono tanta roba, e anche ben assortita tecnicamente, per mettere in difficoltà l’esperto ma “piccolo” Hogue e l’altrettanto esperto ma leggero Ancellotti. Il quartetto giuliano ha tanti armi in faretra, alcuni possono portare il diretto avversario fuori dall’area pitturata, la combinazione Menalo-Vildera o il trio Reyes-Menalo-Vildera (con il portoricano impiegato in questo caso da da “3”) far venire un mal di testa a Italiano, ex udinese, e soci.
La fotocopia di Milano La Real Sebastiani Rieti per certi versi può essere considerata un clone dell’Urania Milano vista vincere al PalaTrieste domenica scorsa. Un clone non tanto dal punto di vista del roster, quanto dalla qualità insita in alcuni giocatori per mettere a nudo le debolezze difensive triestine. Gente sfacciata come il triestino Marco Spanghero o l’americano Jazz Johnson (18.3 punti a partita nella fase “ad orologio”, ormai una sicurezza del campionato italiano), tiratori cristallini come l’ex trevigiano Alvise Sarto (51% dall’arco dei tre punti), mestieranti come Dustin Hogue, Nazareno Italiano oppure Davide Raucci. Rieti ha poi un’altra similitudine con l’Urania Milano: dopo una stagione disputata al di sopra delle aspettative, gioca con la leggerezza di chi non ha nulla da dimostrare se non la voglia di continuare a stupire ancora.
I calcoli celati… Nelle ultime settimane ci hanno “addomesticato” con sale stampa intrise di ipocrisia, con perle di etica sportiva leggermente sbugiardata da quello che poi succedeva in campo. Ora, pensare di credere a certe verginità è troppo, quindi è lecito chiedersi quale sarà l’approccio agli ultimi quaranta minuti di Rieti e di Torino, alla luce di quel terzo posto nel “girone verde” che fa tanta paura. A dire il vero la compagine allenata da coach Alessandro Rossi ha avuto sempre un andamento coerente nel corso della stagione regolare, votato alla ricerca della vittoria senza troppi calcoli. Questo pomeriggio sarà interessante anche capire quanto, in un possibile incrocio nella post-season fra Rieti e Trieste, le due contendenti vogliano “nascondersi”…