Cercasi un gestore per il bar nel castello di San Giusto a Trieste
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Il bar sul Bastione veneto (o rotondo) nel Castello di San Giusto è una di quelle scommesse spesso perdenti ma che il Comune continua a rilanciare, perchè obiettivamente non è chic rinunciare a equipaggiare un luogo attraente e panoramico, soprattutto nella bella stagione e durante gli eventi di Trieste estate.
Visto che siamo nell’ultima parte di aprile, sarà allora opportuno stringere i tempi. Il servizio Cultura-turismo ha emesso un avviso chiamato a raccogliere manifestazioni d’interesse per la gestione del bar/caffetteria sul Bastione, sito da tenere accuratamente distinto dalla Bottega del vino. Chi riterrà di condurre con successo il bar, spedirà la propria disponibilità per posta elettronica entro le ore 11 di giovedì 2 maggio.
Attenzione: non è una gara, è un sondaggio per drenare candidature alla gestione. La selezione - precisa Aleksandra Velise, il funzionario che segue la pratica - verrà in un secondo tempo, invitando gli operatori che si sono fatti vivi. Vincerà a quel punto la migliore offerta economica in rialzo sul canone mensile base di gara.
E parliamone subito di questo canone: si tratta di 720,72 euro cui va sommato il 22% di Iva per un totale di circa 870 euro. La concessione durerà 4 anni e sarà rinnovabile per un altro quadriennio. Inoltre il futuro concessionario si pagherà la bolletta telefonica, quella dell’energia elettrica, la pulizia dei locali e degli esterni, la Tari, le spese di sorveglianza per le aperture serali.
Cosa propone il Comune alle aziende interessate? Uno spazio di 54,30 metri quadrati con una pertinenza esterna non esclusiva di 315 metri quadrati. La clientela dovrà essere munita del biglietto d’ingresso al Castello (cioè non c’è pubblico “extra”). L’operatività del bar si allunga per l’anno solare con fasce orarie differenziate a seconda le stagioni. Ma deve coprire gli spettacoli di Trieste Estate allestendo un gazebo nel Cortile delle milizie, dotato «di spillatori di birra e frighi (sic) a servizio esclusivo del pubblico degli spettacoli». Il bar - prosegue l’avviso - sarà inoltre mobilitabile per iniziative culturali ospitate nel Castello. A disposizione i servizi igienici nel Cortile.
Come già nei precedenti bandi/avvisi si raccomanda, nella scelta enogastronomica, prodotti all’insegna delle eccellenze e delle particolarità del territorio. Il personale avrà una buona conoscenza delle lingue straniere, soprattutto dell’inglese e tedesco. Gli spazi concessi non saranno utilizzabili per eventi religiosi e politici.
All’inizio abbiamo alluso alle scommesse perse dall’amministrazione nella conduzione di questo locale. Una mesta tradizione di canoni non pagati e di inadeguatezza gestionale: nel 2015 e 2016 la conduzione di “Loft story” finì addirittura in tribunale per via di 9.000 euro di affitti non saldati; qualche mese fa i vicentini della Falchi, che avevano vinto la gara del 2020 superando la trestina Knulp, hanno visto risolta la loro concessione per non aver pagato canoni e acqua, per non aver adempiuto a una penale comminata per scarsa pulizia, alimenti conservati in bagno, fili elettrici volanti ed elettrodomestici mal collocati. Insomma, i precedenti non sono classificabili nella parte alta della graduatoria. E non c’è molto tempo per trovare un operatore decente, con il quale evitare che le recensioni dei visitatori abbassino il ranking del Castello. In bocca al lupo.