Il Comune di Gorizia accelera sul campus negli spazi dell’ex ospedale civile
GORIZIA Demolizione dell’ex ospedale civile. E realizzazione, al suo posto, del nuovo Campus scolastico che diventerà la nuova casa del liceo Slataper e dell’Iti Galilei, destinata a lasciare le attuali sedi di via Diaz e di via Puccini. Il Comune tira dritto. Tant’è che sarà discussa oggi dalla commissione consiliare competente la variante urbanistica regionale che è, tecnicamente, passaggio obbligatorio prima dell’avvio della fase di progettazione del nuovo centro scolastico destinato a vedere la luce in via Vittorio Veneto al posto del vecchio (e malandato) nosocomio, da anni inutilizzato.
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Il progetto
Una progettazione di cui sarà chiamato a farsi carico l’Ente di decentramento regionale (Edr) di Gorizia, che grazie a un comma inserito nella legge regionale 15 del 7 novembre 2022, ha ottenuto a titolo gratuito dall’Asugi il trasferimento degli immobili dell’inutilizzato complesso sanitario «al fine - si legge nell’articolato - di realizzare nuove scuole e strutture connesse allo svolgimento delle attività scolastiche». Ottenuto il via libera dalla commissione urbanistica, la proposta di adozione della variante sarà vagliata dal Consiglio comunale.
La seduta della commissione
«Nella seduta di oggi i commissari, e poi i consiglieri comunali in seconda battuta, non saranno chiamati a esprimersi su masterplan o progetti legati al futuro polo scolastico. Il Comune - spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Chiara Gatta - in questa fase è chiamato a fornire semplicemente lo strumento urbanistico che precede la fase dell’iter progettuale, di cui dovrà occuparsi materialmente l’Edr». Scendendo nel tecnico, la variante urbanistica regionale in discussione prevede una nuova riclassificazione dell’area dell’ex Civile, con lo stralcio delle previsioni legate agli scambi commerciali in favore dell’ambito funzionale strategico definito «dei servizi urbani e dei grandi servizi».
L’iter
Si chiude così il primo segmento dell’iter, che era cominciato proprio un anno fa di questi tempi (era il 17 aprile) quando il Consiglio comunale aveva approvato una delibera d’indirizzo con la quale venivano determinate le direttive per la formazione della variante al Prgc.
Per poter approdare in commissione e poi in aula, il documento urbanistico doveva ottenere il placet della Conferenza dei servizi, avviata il 14 dicembre 2023 e a cui hanno partecipato Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali, Ministero della Cultura, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Regione, Edr, Agenzia delle dogane, Arpa Fvg, Asugi, Irisacqua, AcegasApsAmga, Hera Luce, Apt, Isontina ambiente, servizi del Comune.
A ciascuno di questi è stato chiesto un parere per quanto di propria competenza tecnica sull’atto urbanistico, presupposto per arrivare all’adozione della variante, esprimendosi anche sull’eventuale assoggettabilità del procedimento alla Valutazione ambientale strategica. «Gli enti coinvolti hanno fornito tutti parere positivo, alcuni con prescrizioni di dettaglio», spiega ancora Gatta.
E anche in relazione a queste prescrizioni, al fine di favorire una più puntuale manutenzione, nell’ultima legge omnibus il Consiglio regionale ha approvato la cessione da parte di Asugi al Demanio idrico della Regione della proprietà degli immobili che costituiscono il tratto del torrente Vertoibizza limitrofo all’ex ospedale civile di Gorizia.
L’offerta delle scuole
Il vicesindaco, che è anche assessore all’istruzione, sottolinea come «Gorizia, con questo progetto, getta le basi per rafforzare la già eccellente proposta formativa delle nostre scuole superiori: un’eccellenza che merita, in prospettiva, di poter godere di infrastrutture adatte, all’avanguardia con i tempi, capaci di costituire un plusvalore rispetto all’offerta didattica, attraendo così ancor più studenti da fuori città e fuori provincia. Penso alla mensa, alla possibilità di insediare laboratori innovativi, all’ampio auditorium che potrà fungere da polo di riferimento per grandi iniziative legate alla formazione e alla cultura, con un occhio di riguardo alla dimensione transfrontaliera».
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