Nell’asilo nido di Roiano gestione pubblico-privato: le rette legate al servizio
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Sessantasei posti, la metà assegnata in aggiunta agli attuali posti nido comunali, e l’altra metà gestita da un soggetto privato. Lo stesso soggetto che in concessione si occuperà di gestire l’intera struttura. È la formula che la giunta intende adottare per il nuovo asilo nido che aprirà nell’area dell’ex caserma di Roiano.
Le direttrici – che per la prima volta, a Trieste, vedono una collaborazione pubblico-privato nella conduzione di una realtà per l’infanzia – sono state adottate lo scorso lunedì dalla giunta comunale «al termine – si legge in una nota del Comune – di un’attenta analisi delle diverse soluzioni e degli interessi in gioco, sempre con al centro il benessere dei più piccoli».
Il documento è stato inviato alle Circoscrizioni e poi approderà nell’aula del Consiglio comunale. Se l’iter fila liscio, entro la fine dell’estate il Comune indirà il bando per affidare la concessione, che durerà sei anni, con possibilità di proroga. L’ingresso dei bambini nel nuovo nido è previsto nel 2025. Riguardo ai 33 posti a gestione privata, il Comune impone al gestore di garantire «la libera e paritaria fruizione alla cittadinanza, con priorità per i bambini residenti nel Comune di Trieste e con tempistiche di iscrizione e di fruizione armonizzate con quelle che attiva il Comune». Una modalità di gestione «innovativa, sperimentale, utile a garantire la sostenibilità economica del progetto – osserva l’assessore alle Politiche dell’educazione Maurizio De Blasio – e già adottata da altri Comuni in Italia. L’obiettivo è quello di ampliare i posti nido a disposizione, riducendo le liste d’attesa».
La scelta, «a parità di risorse – valuta l’assessore alle Politiche delle risorse umane Stefano Avian – ci consente di ottimizzare gli investimenti, rendendoli efficaci e efficienti». Il Comune attualmente offre 18 nidi d’infanzia, 2 spazi gioco, 2 sezioni primavera, 29 scuole dell’infanzia, per un totale di circa 3.500 posti di accoglienza nei servizi di fascia 0-6 anni, a cui si aggiungono 13 ricreatori, 12 Sis e altri progetti di accoglienza per la fascia 6-18 anni. «Nonostante il cospicuo impegno dell’ente in quest’ambito – scrive il Comune – permangono ancora liste di attesa nei vari servizi, soprattutto nei nidi d’infanzia. Per continuare a dare risposte positive alla specifica richiesta, sono stati attivati rilevanti interventi per la realizzazione di nuove strutture destinate ad ampliare l’offerta di accoglienza». Il riferimento è anche ai nuovi nidi da ulteriori 66 posti che apriranno a San Giovanni, nell’area dell’ex caserma Chiarle.
Tornando al nido di Roiano, l’amministrazione comunale nel prevedere i criteri per l’individuazione del «contraente per la gestione complessiva e unitaria del servizio e dell’immobile che lo ospita», così scrive tecnicamente il Comune, mira a «assicurare i tradizionali standard di qualità del servizio – così De Blasio – storicamente elevati a Trieste, preservando l’offerta educativa e scolastica a gestione diretta».
Nella scelta del gestore, il Comune, con specifici punteggi, valuterà tra l’altro la continuità del servizio «attraverso – specifica la nota – metodi e strumenti di immediato e efficace intervento in caso di possibili interruzioni delle prestazioni, con particolare riferimento all’attivazione di forme di pronta reperibilità specifiche per ciascuna tipologia di prestazione».
Il Comune chiede inoltre al concessionario l’assunzione di specifiche scontistiche o riduzioni di tariffe «da applicare alle rette versate dalle famiglie nei casi di mancato servizio non imputabile alle famiglie». Verranno premiate anche la formazione continua degli operatori, i servizi aggiuntivi e i trattamenti contrattuali accessori, oltre che gli abbattimenti tariffari in base alle certificazioni Isee. –