Operai travolti dal muro a Trieste: inchiesta per lesioni gravi
TRIESTE L’informativa dei Carabinieri e del Dipartimento di prevenzione dell’Asugi sull’incidente di martedì pomeriggio all’interno della società di deposito e trattamento rifiuti “Metfer srl” di strada della Rosandra, con il ferimento di quattro operai di origine straniera travolti da un muro in cemento armato (due ricoverati in condizioni critiche), sta per arrivare sul tavolo della Procura. E l’apertura del fascicolo d’indagine è imminente, come confermato dallo stesso procuratore Antonio De Nicolo. L’inchiesta sarà affidata al pubblico ministero Maddalena Chergia.
Il reato contestato – nelle prossime ore andrà definito se contro noti o ignoti – è quello delle “lesioni colpose” (gravi se non addirittura “gravissime”) con in aggiunta l’ipotesi della violazione delle norme sugli infortuni lavoro.
L’area interessata dal crollo è stata sequestrata dai militari dell’Arma ed è delimitata dal nastro bianco e rosso. Il sequestro dovrà essere convalidato dal pm.
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La dinamica dell’incidente
La dinamica dell’incidente, con tutti i condizionali del caso che andranno chiariti nell’indagine, è apparsa abbastanza chiara subito dopo l’intervento dei soccorritori (le ambulanze e le automediche del 118, le pattuglie dei Carabinieri e i Vigili del fuoco, oltre agli operatori dell’Asugi): la quantità eccessiva di materiale collocato in un’area di raccolta rifiuti: una delle paratie in cemento armato che circoscrivono l’area in questione è ceduta improvvisamente finendo addosso a quattro dei sei operai della ditta “Tlt Trasporti logistica traslochi” che in quel momento stavano scaricando da un furgone altri rifiuti vicino alla parete sbriciolata.
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In particolare, stando a quanto si apprende, mentre gli addetti della “Tlt” erano intenti a depositare in uno dei blocchi di contenimento alcuni materassi e mobili provenienti da un trasloco, a qualche metro di distanza era in corso un’ulteriore movimentazione di rifiuti, pare racchiusi in grandi sacchi bianchi, di cui si stava occupando un’altra ditta (al momento non è noto se sono dipendenti della Metfer o di un’impresa esterna); ebbene: questo materiale, con il suo peso, deve aver fatto “pressione” su una di queste paratie di cemento che fanno da divisorio e quindi da contenimento per i rifiuti. Ed è crollata sulle quattro persone che si trovavano vicino.
La scena
Osservando da fuori dei cancelli della Metfer la scena dell’incidente, in effetti si vedevano i grossi pezzi di muro caduti al suolo. Uno (o più) blocchi di cemento aveva travolto i quattro operai della Tlt: due, di origine senegalese, hanno accusato alcune contusioni (codice verde), mentre altri due sono stati feriti in modo grave. In particolare un quarantaduenne serbo (non croato, come emerso in un primo momento) che ha subìto traumi da schiacciamento all’addome e al bacino. L’uomo è stato operato durante la notte e, secondo quanto si apprende, i medici hanno preferito mantenerlo in coma farmacologico. La sua prognosi non è ancora sciolta.
L’altro collega è un quarantenne colombiano (e non senegalese, come riferito in un primo momento) che in un primo momento sembrava non riuscisse a muovere le gambe. Dovrebbe avere una frattura all’osso sacro.
Le reazioni
L’indagine della Procura di Trieste appurerà se ci sono responsabilità per quanto avvenuto. La vicenda, nel frattempo, ha innescato la presa di posizione della Uil Fvg: «Serve un’azione urgente di tutte le istituzioni per fermare gli infortuni e le morti sul lavoro, fenomeno che sta assumendo i contorni di una mattanza», afferma il segretario regionale Matteo Zorn.
Il Pd di Trieste in un comunicato esprime «solidarietà e vicinanza» ai quattro lavoratori infortunati e alle loro famiglie; il grave incidente, annota il partito, «si inserisce in una situazione davvero sconfortante: non passa giorno in cui la cronaca nazionale non dia notizia di eventi che mettono a repentaglio la vita e la salute dei lavoratori».