Infiltrazioni in Galleria Foraggi: il Comune di Trieste si rivale sulla ditta Sac
In un piovoso mercoledì prefestivo, tra i primi appuntamenti nell’agenda dell’assessora ai Lavori pubblici Elisa Lodi c’è stato il sopralluogo, effettuato in mattinata in autonomia, presso la galleria Montebello, per appurare in prima persona l’entità delle infiltrazioni ripresentatesi tre settimane fa all’imbocco del tunnel per chi proviene da piazza Foraggi. «Era tutto asciutto: nessuna goccia», almeno ieri mattina, premette Lodi. Ma, precisa, «stiamo valutando l’entità dei lavori necessari. Il Comune – assicura – interverrà prontamente. E si rivarrà sulla ditta».
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La carreggiata ieri mattina sarà stata asciutta, ma sul fatto che la “ioza” sia tornata del resto non ci piove, come testimoniano le perdite riversatesi giorni fa sul marciapiede interno al tunnel. A meno di un anno dalla consegna dell’opera costata 13 milioni – e che comportò la chiusura della galleria al traffico per 420 giorni, invece che i 40 annunciati – occorrerà dunque rimettere mano ai pannelli di policarbonato impiantati dalla Sac, l’impresa cui il Comune aveva affidato il tormentato cantiere.
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Il rattoppo, fatte le considerazioni del caso, dovrebbe prevedere un’iniezione di malta cementizia o l’installazione di un altro pannello all’altezza dell’infiltrazione, ma questa volta non sarà svolto dalla stessa ditta beneventana, per la quale ora è pronta una nuova diffida: «Andiamo avanti per conto nostro», assicura Lodi.
I rapporti tra impresa e Comune infatti non sono dei più sereni, come attestano le penali da 870 mila euro che il municipio ha richiesto alla società appaltatrice per i ritardi nella consegna dell’opera, costata alla giunta critiche dai cittadini e durissimi attacchi dall’opposizione. La Sac sarebbe tenuta a garantire sull’esecuzione dei lavori (terminati appena lo scorso luglio) per altri dieci anni, ma contattata ormai settimane fa per valutare la necessità dell’intervento dopo le nuove infiltrazioni, la ditta «non ha avuto intenzioni di interloquire»: pertanto in «assenza di risposte positive», informa Lodi, «da adesso il Comune procederà in autonomia, e ci faremo carico operativamente dei lavori in galleria».
A riaprire il cantiere e mettere una toppa – si auspica – definitiva alla famigerata goccia di Montebello non sarà dunque l’impresa sulla quale il Comune ha più volte riversato le responsabilità dei ritardi, ma «un’altra azienda che – chiarisce l’assessora – sarà individuata dai nostri dirigenti». I costi dell’intervento non saranno coperti dalle tasche dell’amministrazione, ma «ci rivarremo con un’escussione sulle garanzie finanziarie presenti sull’opera», andando quindi a «trattenere sulla cauzione» e facendo lievitare il volume delle penali ancora pendenti sulla Sac. «L’infiltrazione però è minima e stamattina (ieri, ndr) era tutto asciutto», precisa Lodi, assicurando che «questa volta i lavori non dovrebbero intralciare il traffico».
Il piatto per l’opposizione è ricco, con il capogruppo del Pd Giovanni Barbo che accusa assessora Lodi e sindaco Roberto Dipiazza di «proclami sulla brevità di lavori che invece sono durati dieci volte il previsto» e di aver «atteso mesi per rispondere alle interrogazioni dicendo che va tutto bene. E ora vien fuori che non è nemmeno così?». Le responsabilità politiche, dice, «sono chiare: ci aspettiamo che abbiano l’onestà intellettuale di assumersele». «Continuano a prendere in giro le triestine e i triestini», rincara il capogruppo di Adesso Trieste Riccardo Laterza: «Milioni e mesi non previsti di chiusura della strada per avere ancora infiltrazioni e gocciolamenti? La galleria – attacca – continua a fare acqua da tutte le parti: come questa giunta».—
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