La Regione si schiera al fianco degli esposti contro i decreti amianto
MONFALCONE A Monfalcone nella Giornata mondiale delle vittime dell’amianto forte è partito l’appello dell’associazione degli esposti e dei famigliari a riconsiderare il decreto che ha ammesso al Fondo nazionale per le vittime le società partecipate pubbliche del settore della cantieristica navale, dichiarate soccombenti con sentenza esecutiva. «Un grave errore», ha ammesso l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari durante la commemorazione organizzata dall’amministrazione comunale ai piedi della lapide apposta sul municipio.
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«Forse si voleva solo ripianare i bilanci di un’azienda i cui dirigenti non sono responsabili di quanto è accaduto – ha proseguito –, ma lo si è fatto in maniera grossolana e sbagliata. Quella è una norma sbagliata sotto il profilo etico, lo è per tutti a prescindere dal colore politico e va modificata».
La Regione condivide, quindi, tutti gli obiettivi dell’Associazione esposti amianto e si è fatta carico di premere nei confronti del Governo. Questa in sintesi la posizione espressa da Callari. L’intervento correttivo indicato nuovamente ieri da Aea deve essere radicale e partire dalla cancellazione delle partecipate pubbliche del settore della cantieristica navale tra i beneficiari delle risorse.
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E non, come sostenuto anche ieri dall’amministrazione locale, per voce del vicesindaco Antonio Garritani, dall’estensione della platea dei lavoratori che potrebbero averne diritto. Chiara Paternoster lo ha detto con forza nella cerimonia organizzata dalla sola Aea davanti al monumento che nel cuore di Panzano ricorda i morti e poi, ancora, in piazza Unità.
«Così come definiti dal decreto, i lavoratori sono una “scatola vuota” – ha spiegato –, perché chi è destinatario di una sentenza esecutiva di riconoscimento del danno è già stato risarcito e non si farà avanti. È quanto accaduto, in base ai dati che abbiamo richiesto e ottenuto da Inail. Domandiamo quindi un intervento per modificare una scelta che non possiamo condividere moralmente, che di fatto pesca nelle tasche di chi ha subito il danno per risarcire chi l’ha provocato e che è pericolosa, perché rischia di deresponsabilizzare le aziende in materia di sicurezza sul lavoro».
L’amministrazione regionale, comunque, avrà modo di chiarire la propria posizione domani, quando in Consiglio regionale approderà la mozione presentata dai consiglieri del Patto per l’Autonomia Enrico Bullian e del Pd Diego Moretti. «È l’occasione per il Consiglio di dare un indirizzo al Governo nazionale, anche se la partita fondamentale si gioca in Parlamento», ha affermato ieri Bullian, chiamato a portare il proprio contributo in piazzetta Esposti amianto, dove l’assessore Luca Fasan si è affacciato fugacemente.
Presenti invece i consiglieri comunali de La Sinistra Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo, che poi hanno disertato la cerimonia organizzata dal Comune. «Non andiamo dove il contraddittorio è negato», ha spiegato Morsolin, chiamando in causa la posizione assunta dalla maggioranza in aula. Ai piedi del cippo in piazza Unità ha parlato invece il presidente della Lilt isontina, Michele Luise, confermando l’impegno dell’associazione nella ricerca sui fattori di rischio e di protezione nei mesoteliomi della pleura e non toccando il tema del Fondo nazionale amianto.
Sia a Panzano, sia davanti al municipio la commemorazione ha raccolto però non più di una trentina di persone. «Mi auguro che la città capisca, ma rimango basita per l’ennesima volta – ha dichiarato Paternoster –, perché c’è tanto silenzio e invece bisogna dare un segnale forte. Bisogna aprire una prospettiva di futuro, dare contenuti alla memoria». Quanto ha affermato anche il parroco di Sant’Ambrogio don Flavio Zanett, davanti la lapide, alla presenza anche dell’assessore al Welfare di Gorizia Silvana Romano. A Panzano ieri mattina un passaggio di testimone comunque c’è stato, grazie al progetto del Ccm “Te lo racconto io l’amianto” dedicato alle superiori e che quest’anno vede impegnati studenti del Liceo Buonarroti e dell’Isis Pertini nella raccolta dei nomi di tutte le persone uccise dal minerale.
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