Bonus psicologo per gli studenti, fondi stanziati fino al 2026
Stanziamento da 1,5 milioni sul triennio 2024-2026 A ogni beneficiario 225 euro per un ciclo di 5 sedut
Dopo la pandemia il bisogno di salute mentale dei giovani e dei giovanissimi è esploso. E la risposta emergenziale messa in campo dalla Regione con il bonus psicologo nell’anno scolastico 2022/23 – poi confermata nel 2023/24, anno in cui le domande sono aumentate del 10% – nel 2024 è diventata strutturale. La misura ha ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro per il triennio 2024-26 (500 mila euro l’anno), che permetterà di erogare ogni anno circa 2.222 bonus da 225 euro, una somma che coprirà il 90% della spesa per cinque incontri con uno psicologo accreditato che offrirà le sue prestazioni a un prezzo calmierato, da 50 euro a sessione. A questo contributo potranno accedere le famiglie residenti in Friuli Venezia Giulia con studenti iscritti alle scuole medie e superiori o ai corsi di istruzione e formazione professionale di età non superiore ai 24 anni.
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L’assessore regionale all’Istruzione e alla Famiglia, Alessia Rosolen, ha sottolineato che questa è un’iniziativa che trova spazio all’interno delle «attività messe in campo per garantire il diritto allo studio» e dunque non è «un’azione integrativa o sostitutiva ai servizi sanitari» ma si tratta di interventi pensati per «venire incontro a una temporanea difficoltà dei ragazzi e delle ragazze che frequentano le scuole della regione». Lo ha affermato nei suoi saluti durante un webinar di presentazione da parte di Ardis, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, del nuovo bando per ottenere il bonus. Si tratta dunque di una misura pensata per un primo accesso al supporto psicologico che può trattare o individuare le prime insorgenze di un disagio in modo da non arrivare alle criticità che gli psichiatri denunciano siano in crescita tra i giovanissimi.
L’allarme
Gli psichiatri e gli psicologi del servizio pubblico suonano l’allarme per una situazione in fortissimo incremento, ormai da anni, aggravata poi dalla pandemia. «Se il Covid non ha portato a problemi fisici importanti per i bambini e ragazzi ha avuto enormi ricadute sulla salute mentale», ha affermato Daniela Vidoni, direttrice della Sc Disturbi del neurosviluppo e Psicopatologia dell’età evolutiva di Asugi. «I disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 30-40%, e sono cresciuti tantissimo anche i ricoveri per questo problema», continua. Ma tutto questo è successo nell’ambito di «un taglio progressivo delle risorse, non solo sanitarie ma anche educative», ha aggiunto. Tra gli impatti negativi della pandemia, Vidoni cita sia l’isolamento dal confronto con i pari «fondamentale in quell’età» sia «l’aumento della povertà e degli abusi in famiglia».
E Franco Bin, direttore della Soc Neuropsichiatria infantile di Asufc, aggiunge: «Si vede un aumento del 10-30% dei disturbi internalizzanti, come depressione e ansia, e dei disturbi esternalizzanti, come i disturbi del comportamento. Si tratta di un problema multifattoriale dovuto anche a un cambiamento delle relazioni tra genitori e figli, c’è un’eccessiva tendenza a proteggerli» da delusioni ed esperienze che però «hanno un ruolo nella crescita», afferma. Mimma Romano, psicologa-psicoterapeuta con funzione di vice responsabile del servizio consumi di sostanze e dipendenze giovanili di Asugi, saluta la conferma del bonus positivamente: «È stato uno strumento importante per superare lo stigma per tante famiglie, ha fatto affacciare i ragazzi alla possibilità di chiedere aiuto. Ma sarebbe importante potenziare gli psicologi nel servizio pubblico».
La misura
Come detto, il bonus per i colloqui psicologici che sarà erogato da Ardis direttamente ai professionisti, non è volto a dare risposte alle situazioni molto gravi. Serve invece a dare una risposta ai ragazzi che si trovano in condizioni di fragilità, o di una vulnerabilità che «non è una patologia» ma è connaturata a un «periodo della vita che è ricco di contasti, di sofferenza, di dolori ma anche di gioie intense», come ha spiegato Beatrice Severini, psicologa di Ardis, che ha invitato i genitori collegati al webinar a pensare a quel momento come «una seconda nascita» in cui «il bisogno imperante è di definizione dell’identità» che passa dall’essere «ascoltato ed accettato» e dalla necessità di «differenziarsi dai genitori». Severini ha anche rimarcato che i ragazzi hanno comunque bisogno di adulti che rappresentino «un’autorevolezza autentica» e che, in termini scolastici, è importante ricordare che la sfera emotiva e razionale non sono separate e che quindi «se si apprende una nozione sperimentando paura di fallire, allora ogni volta essa viene ripescata, sarà ripescato anche il sostrato cognitivo in cui è stata appresa», ha aggiunto. La psicologa Valentina Segato ha poi sottolineato che il bonus deve essere considerato come «un’opportunità che dà ai ragazzi la possibilità di accedere in modo facile a un percorso di benessere psicologico, un’occasione per raggiungere nuove consapevolezze di sé» e dunque è importante «cogliere la possibilità quando i ragazzi lo chiedono».
Il bando
Nel dettaglio, il bando è a sportello. È attivo dal 7 maggio e sarà aperto fino al 14 novembre 2024. Dopo aver presentato la domanda online (completa del consenso del genitore non richiedente) si procede a un colloquio informativo gratuito con uno psicologo Ardis (disponibile su 5 sedi territoriali: Udine, Trieste, Pordenone, Gorizia e Gemona). Poi si sceglie il professionista (dagli elenchi presenti sul sito Ardis: sono coperte 560 sedi territoriali di ricevimento e 100 Comuni) e si ottiene il codice da comunicargli alla prima seduta per ottenere il bonus. I colloqui devono essere effettuati entro 5 mesi dall’emissione del bonus. La fattura viene emessa a fine ciclo di 5 sedute. —
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