Giani: «Firmo per il rigassificatore di Piombino solo se viene garantita la sicurezza»
Il presidente della Regione interviene nel dibattito sull'ipotesi del sito e chiede una doppia valutazione d’impatto ambientale e rilancia sul memorandum
Firenze. Rotta a vele spiegate per la nave rigassificatrice Golar Tundra, ogni giorno più vicina a Piombino nonostante l’opposizione dei Comuni della costa. Tempi e modalità di insediamento in porto sono stati già stati fissati, si parla di maggio 2023, e tra pochi giorni Snam presenterà l’istanza a costruire e il progetto definitivo. L’approdo, al netto della contrarietà di Piombino che domani farà sentire la sua voce di protesta, si preannuncia agevole grazie al taglio degli ostacoli burocratici. Il procedimento, infatti, in virtù dell’esigenza di raggiungere l’autosufficienza energetica, è esentato dalle procedure di Valutazione d’impatto ambientale (Via) e dipenderà solo dall’autorizzazione del commissario straordinario, da firmare nei prossimi mesi. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che è il commissario, nel giorno del confronto in Consiglio regionale sul tema, rassicura gli abitanti del golfo di Follonica:
«Mi sento garante dei cittadini, quindi finché non ho assicurato le condizioni di sicurezza, di impatto ambientale e di rispetto della salute della popolazione nella città e nel porto di Piombino io non firmo niente». E annuncia di rimando «la richiesta di una doppia Via» e «un memorandum in 10 punti che prevede una serie di adempimenti su cui io voglio una disponibilità e una concretezza da parte del Governo».
Un ramoscello d’ulivo sventolato in direzione di Piombino, in vista della visita di domani, quando il presidente prenderà parte al Consiglio straordinario del Comune insieme al sindaco Francesco Ferrari. Mentre la Regione avanza con la definizione dei dettagli - tra cui la nomina del direttore generale della Giunta, Paolo Pantuliano, come coordinatore del team di lavoro - le possibilità di rallentare l’insediamento della nave attraverso azioni amministrative, come promesso da Ferrari, si riducono. La realizzazione del rigassificatore avverrà con un procedimento autorizzativo accelerato, 120 giorni invece di 200, e sostituirà «ogni altra autorizzazione e concessione, sia ai fini urbanistici che concessione demaniale o permesso a costruire».
Il progetto prevede l’ormeggio nella banchina est della darsena nord del porto della nave Golar Tundra che vanta una capacità di stoccaggio sui 170.000 metri cubi. Il metano, una volta gassificato, verrà poi trasferito attraverso una condotta sotterranea di 8 chilometri al punto di ingresso della rete nazionale gasdotti. La comunicazione di Giani in Consiglio regionale scatena le opposizioni e genera malumori anche all’interno del Pd. Per il consigliere dem Gianni Anselmi si parla di una «proposta del Governo senza storia, incapace di fare i conti con le ambizioni del territorio». Appoggio pieno, invece, da parte di Italia Viva con Stefano Scaramelli: «Mi auguro che Giani possa avere dal nostro Consiglio un mandato il più largo possibile». Francesco Torselli (Fdi) si augura che «il decalogo sia stato concordato con Ferrari, altrimenti per noi sarebbe una sorta di commissariamento del primo cittadino e costituirebbe una grave mancanza». l © RIPRODUZIONE RISERVATA