IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Il netto successo dell' Atalanta nell'anticipo del pomeriggio contro il Torino aveva già tolto quel poco di appeal che rimaneva all'ultima di campionato della Roma a Empoli . Almeno sponda giallorossa. Partita decisiva solo per i toscani che dopo esser andati avanti con Cancellieri (ex vivaio Roma) e poi raggiunti dai giallorossi ( Aouar quarto gol stagionale), hanno vinto la partita con il gol di Niang all'overtime che ha salvato l'Empoli dalla B e innescato l'invasione di campo finale. Una scena da film che condanna il Frosinone dell'«amico» Di Francesco , ko in casa con l' Udinese .
La Roma chiude cosi sesta senza entusiasmo, consapevole di poter giocare la prossima Europa League , ma soprattutto che dovrà fare qualcosa di più nella prossima stagione se vuole puntare più in alto e poter giocare la Champions League . Ora che ha trovato un nuovo condottiero in grado di guidarla e darle un bel gioco, la Roma deve fare il salto di qualità. Impensabile potesse succedere ieri a Empoli in una partita tipica da fine stagione: una di quelle alle quali non puoi più chiudere nulla. E, come sempre succede in questi casi, gioca meglio chi ha più testa e voglia.
La Roma era già in vacanza, il successo dell'Atalanta ha tagliato le gambe alle ultime velleità, mentre dall'altra parte l'Empoli aveva la situazione ideale per giocare la partita della vita: quella che a conti fatti le consentirà di disputare la quarta stagione consecutiva nella massima serie... mai successo prima. La squadra di Nicola riesce a fare il colpaccio, vincendo contro una Roma demotivata, stanca e che ha giocato solo a tratti. Alla fine successo meritato, nonostante i due gol annullati ai giallorossi per fuorigioco.
E nell'ora dei bilanci, al netto del cambio di allenatore a metà stagione, la squadra di De Rossi centra quello che era diventato l'obiettivo minimo: l'Europa League. Chiude sesta in classifica davanti alla Lazio (stessi punti ma avanti negli scontri diretti) con un record di pubblico e sold out da squadra di vertice: gran peccato. Le potenzialità ci sono, ora un'estate per lavorare, studiare e mettere nelle mani di De Rossi una squadra più competitiva. Perché se chiudi per il terzo anno consecutivo sesta in classifica a quota 63 punti, qualcosa vorrà pur dire.