Tutte le vite di Caia: trent’anni di musica in “Tutto Nuovo 5”

Ci sono voci che non se ne vanno. Ci sono voci che il doloroso vento del tempo non spazza via. Il loro canto, ieri oggi e sempre, sa accarezzare il cuore, donandogli immagini, suoni, memorie, sogni, speranze, amore.

È un canto che non si spegne quello di Claudia Grimaz (per tutti Caia), non per Trinità, né per Viola e Zaccaria, i loro “amori santi”, non per gli amici, i colleghi, gli allievi, gli artisti, i tanti amati compagni di viaggio della sua vita.

Quante vite ha avuto Caia? Tante. E tutte bellissime. Un mosaico di avventure dell’anima, di storie e affetti da leggere, vedere e ascoltare difficile da mettere insieme, ma Trinità e Giuliana Musso, l’amica di sempre, ci sono riusciti: lo presenteranno con un piccolo grande evento mercoledì 25, alle 18.30, nello studio del maestro Giorgio Celiberti in via Fabio di Maniago, a Udine.

Con loro ci saranno il grafico Adriano Ferrara, Giuliano Velliscig di Kappa Vu edizioni e per la musica il coro La Tela, le voci di Claudia, e Nicoletta Taricani, cantante jazz di vero talento.

Questo straordinario mosaico color del cuore, pubblicato proprio da Kappa Vu nella collana Teatro&Musica, è formato da un libro e da un doppio cd (copertina firmata da Andy dei Bluvertigo e un QR Code con tanto altro materiale), accomunati dal titolo Tutto Nuovo 5, a significare il desiderio di una rinascita, di un altro progetto di vita, capace magari di ripartire all’entusiasmante velocità dell’amata Ferrari, la numero 5 che pilotava Sebastian Vettel.

Il volume, curato da Giuliana, raccoglie un ritratto corale di Caia ricco di ricordi, affetto, stima, ammirazione, fratellanza e sorellanza di tante persone che hanno avuto la fortuna e l’onore di fare un pezzo di strada con lei.

Trent’anni di vocalità, per altrettanti brani, sono stati approfonditi, catalogati, scelti (difficile scegliere! ) e inseriti nei due cd da Trinità, il musicista della sua altra metà del cielo.

Due frequenze diverse, dunque, raccontano la donna e l’artista, eppure camminano assieme fino a diventare una cosa sola: l’anima che canta. Adesso, dopo tre anni di assenza, la voce non se ne va, la voce è qui, parla ancora, affascina e commuove ancora, insegna ancora.

Ecco, l’insegnamento per Claudia Grimaz si traduce in curiosità, studio, lavoro, fatica, rispetto, coraggio, disponibilità e umiltà, amore, instancabile anche nei momenti difficili che conosciamo.

Nei dischi poi (ri)scopri tutti i mondi che ha visitato e ci ha restituito con emozione, rispetto e gratitudine.

Ascoltandoli si può comprendere ancora meglio quanto vasti siano gli interessi e quanto brava sia sempre stata Caia nel mettere la propria splendida voce al servizio della musica e dei suoi significati più profondi. Qui lo fa con il songbook americano, con le nostre villotte (assieme ad Antonella Ruggiero e Loris Vescovo), con il fascino compositivo e le ricerche di Ella Adaïewsky, con i colori sudamericani di Sergio Mendes e con la filosofia in musica di Battiato (assieme a Massimo Somaglino), con Roberto De Simone e con la religiosità popolare sacra e profana più autentica.

Ma non dimentica il nobile percorso politico e il fondamentale insegnamento di Giovanna Marini per i canti di lotta e testimonianza o per l’eredità di cultura sociale del’68: chi avrebbe mi avuto il coraggio di formare di questi tempi un coro per trasmettere le canzoni della Resistenza? E poi l’approccio amorevole ai mottetti medievali e a grandi della musica come Händel, Satie e Berio, fino alla Grimaz tenera e sicura compositrice per le poesie dell’amato Pierluigi Cappello.

Chiudo con un ricordo per me sempre molto forte. L’ultimo brano del secondo cd è Dal balcon a ven binore di Luigi Maieron: interpretandola con grazia infinita stravinse il Festival della canzone friulana 2012.

In quell’occasione in giuria avevo a fianco Mogol, leggenda vivente della canzone d’autore, e Andrea Ioime. Come ricorda nel volume l’amico e collega, al termine dell’esecuzione il grande poeta per la musica rimase in un commosso silenzio e poi mi disse: «Questa è una bella canzone, questa è una bravissima cantante». Gli risposi senza parlare: «No questa è Caia, orgoglio di tutti noi».