Vengono inseguite e minacciate in centro a Udine, ragazze si rifugiano in un ristorante
Pedinate e minacciate in pieno centro a Udine. È la brutta avventura capitata domenica sera a due ragazze italiane di 18 e 20 anni. Dopo essere uscite da un locale a ridosso di piazzale XXVI Luglio, verso le 22, nel tentativo di fare ritorno all’auto lasciata in via Moretti, vicino al parco, si sono imbattute in un ragazzo sui trent’anni, di nazionalità afghana (è stato lui stesso, strepitando, a dichiarare la sua origine).
Il giovane ha iniziato a urlare e a insultarle. Le due giovani si sono spaventate e hanno risalito a piedi via Poscolle per cercare aiuto, sempre inseguite dal giovane. Superata via del Gelso hanno trovato riparo al ristorante Banshi di via Poscolle alta. «Eravamo in chiusura e abbiamo visto entrare queste due ragazze – ha raccontato il titolare, Bledar Zhutay –. Inizialmente ho fatto presente che stavamo per chiudere ma ci hanno chiesto aiuto perché c’era una persona che le stava inseguendo e le minacciava. Erano davvero impaurite. Tremavano».
Zhutay a quel punto si è messo davanti alla porta del locale: «Il ragazzo ha provato a entrare, continuava a urlare e a insultare le due giovani – ha aggiunto il titolare di Banshi –. Ho dovuto fare resistenza per allontanarlo e impedirgli di mettere piede nel ristorante. Prima ha minacciato ancora le ragazze, dicendo di sapere dove avessero lasciato l’auto. Poi ha cominciato a prendersela con noi».
A quel punto l’afgano è andato alla ricerca di qualche bottiglia di vetro da poter lanciare contro il locale, frugando tra i cassonetti del porta a porta, lasciati sul marciapiedi. Zhutay ha ripreso l’intera scena con il telefonino, mentre i suoi collaboratori hanno avvisato le forze dell’ordine. Una pattuglia della polizia è arrivata in pochi minuti e nel frattempo il giovane si è dileguato.
«L’hanno ritrovato dopo una mezz’ora in borgo Stazione – ha spiegato Zhutay –. Credo che si sia superato il limite con questo episodio. La situazione sta degenerando: lavoro in via Poscolle da cinque anni e negli ultimi mesi ho assistito a una serie di fatti violenti che mi preoccupano. Bisogna fare qualcosa, vanno presi provvedimenti immediati. La città, dopo una certa ora, si svuota. Ormai le persone hanno paura di uscire e in questo modo si lascia spazio soltanto ai malintenzionati. Non è accettabile. Quello che è successo domenica sera è una cosa gravissima – ha concluso Zhutay –: non è un episodio scaturito da una rissa o da una baruffa, ma un’azione volontaria che poteva avere risvolti diversi». Le due ragazze, dopo aver atteso l’arrivo della polizia nel locale, hanno sporto denuncia.