Chiede soldi a un’anziana, truffatore viene arrestato in una casa di Cannaregio
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Il 26enne di origini napoletane finisce agli arresti domiciliari
L’avevano chiamata a casa per dirle che sua figlia aveva avuto un incidente. E che per risolvere tutto serviva una somma di denaro da consegnare a un avvocato, di persona. Una truffa in piena regola, se non fosse che ad attendere il fantomatico “corriere” nell’abitazione di Cannaregio c’erano i carabinieri in persona, contattati dai familiari della vittima che avevano annusato da lontano il tentativo di raggiro.
Così ieri la giudice Francesca Zancan ha stabilito la misura cautelare dell’obbligo di dimora in un piccolo paese della provincia di Napoli per il 26enne arrestato nei giorni scorsi a Venezia per tentata truffa. Difeso dall’avvocato Daniele Vianello, il legale ha ottenuto termini a difesa con l’obiettivo di arrivare a un patteggiamento.
L’episodio richiama in tutto e per tutto i tanti tentativi di truffa che ultimamente vengono denunciati dalle vittime, anziane nella maggior parte dei casi. Nello specifico, l’uomo arrestato di origini napoletane era arrivato il giorno stesso da Genova su indicazione di altri complici, i quali avevano congegnato per filo e per segno la truffa da compiere ai danni di un’anziana. Con la scusa di un incidente stradale capitato alla figlie, i truffatori avevano chiesto alla madre una somma vicina agli ottomila euro per chiudere definitivamente la faccenda. La donna, presa dal panico, si era già mossa alla ricerca della somma di denaro.
È stato il figlio, contattato dalla donna, a stupirsi del modus operandi. E ha contattare immediatamente i carabinieri. I militari hanno immediatamente capito che si trattava di una truffa, al punto che si sono presentati nell’appartamento della donna e qui hanno atteso il “corriere” incaricato dai truffatori di recuperare i soldi. Il giovane, incensurato e macellaio di professione, appena scoperto di essere stato incastrato ha provato a scappare ma è stato immediatamente arrestato dai militari. Nel corso dell’udienza in tribunale, ha ammesso di essere a conoscenza dell’illecito che stava commettendo. Per lui il tribunale ha stabilito l’obbligo di dimora nel suo paese di residenza, in attesa del patteggiamento.