Caorle, litiga con il vicino e lo accoltella: 75enne denunciato per lesioni
Afferra una lama di almeno 18 centimetri e accoltella il vicino di casa. È successo ieri alle 10.30, in via Mantova a Falconera, poco distante dal cimitero. Il movente sarebbe legato a vecchi rancori. Un 75enne è stato denunciato per il reato di lesioni, ma per molte ore ha rischiato l’arresto. Il ferito, poco più di 50, caorlese, è stato medicato al Pronto soccorso di viale dei Tropici e poi dimesso con una prognosi di 20 giorni.
Sul posto i carabinieri della compagnia di Portogruaro e la polizia locale di Caorle.
«Tutto si è svolto all’improvviso» afferma il ferito «Io ho incrociato questa persona per strada, come accade spesso anche più volte al giorno, e lui mi ha accusato di non salutarlo da tempo. Io ho allargato le braccia, e gli ho detto che non è vero. Non so cosa sia scattato nella sua mente. So soltanto che mi sono trovato il coltello davanti».
Il 75enne ha vibrato la coltellata colpendo sotto la spalla sinistra del malcapitato e poi è rientrato nel cortile condominiale, dimostrandosi disponibile con gli stessi carabinieri intervenuti. Il taglio è lungo un paio di centimetri, non profondo. «Se mi avesse colpito qualche centimetro più in alto» continua il ferito «non sarei qui a raccontare l’episodio. Me la sono vista brutta. D’istinto mi sono rifugiato in una pescheria di fronte alle nostre abitazioni. Non ho reagito perché so che lui ha dei problemi fisici e non volevo ritrovarmi io stesso nei guai. È stata avvertita mia moglie nell’immediatezza del fatto».
Lei, di Caorle come il marito, era incredula. «Mi sono precipitata da mio marito. Mi hanno chiamato dalla pescheria raccontandomi che era stato accoltellato. Quando l’ho raggiunto alla pescheria il sangue gli usciva ancora dal braccio sinistro. Non si poteva suturare la ferita e quindi siamo andati al Pronto soccorso».
Il vicino, raggiunto da parenti, è stato poi lungamente ascoltato dai carabinieri. «È inconcepibile. Abbiamo due figli piccoli» concludono il ferito e la moglie «non è giusto ritrovarsi l’aggressore a pochi metri di distanza, come se non fosse accaduto nulla. Temiamo per la nostra incolumità».
Sulla dinamica dei fatti, oltre alle testimonianze, faranno fede le immagini immortalate dalle telecamere dei circuiti di videosorveglianza di varie attività, presenti a poca distanza.