Se il top manager è «psichedelico»

Stremati da una cultura aziendale tossica e sfiniti dall’incubo del risultato straordinario a ogni costo, oggi curano ansia, stress e mancanza d’ispirazione con i... funghi «magici». Sì, ma funziona? Negli Stati Uniti un piccolo e potentissimo gruppo di leader nel mondo degli affari è disposto a scommetterci. Elon Musk di Tesla e X assume la ketamina, Sergey Brin, il fondatore di Google, preferisce appunto i funghetti con effetti psicoattivi, e non è un segreto che Steve Jobs di Apple usasse l’Lsd per stimolare l’immaginazione tanto che è arrivato a definire l’esperienza «una delle due o tre cose più importanti» che ha fatto nella sua vita. Proprio a lui, infatti, il chimico svizzero Albert Hofmann, il primo a sintetizzare l’acido lisergico nel 1938, appena ha compiuto 100 anni, nel 2006, ha scritto una lettera chiedendo un finanziamento per un nuovo rivoluzionario studio che avrebbe previsto l’impiego della sostanza per la psicoterapia. Infatti la questione è molto seria. Le sostanze psichedeliche «stanno trasformando la psichiatria» ha stabilito la rinomata rivista scientifica Nature in un articolo che lo scorso novembre ha fatto discutere scienziati e farmacologi. Nel 2019 una variante della ketamina, sedativo per animali usato come droga ricreativa, è stato approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) per trattare la sindrome da stress post traumatico (Ptsd), dove gli shock sono perlopiù quelli affrontati dai veterani e dalle vittime di violenze sessuali).

A maggio 2023 l’Oregon ha aperto il primo centro in cui si cura la depressione somministrando psilocibina, il composto che si trova nei funghi allucinogeni, dopo che la sostanza è stata resa legale. Ora la Fda sta valutando l’approvazione dell’ecstasy per trattare il Ptsd, perché due test eseguiti negli anni 2000 su un vasto campione hanno dimostrato che può ridurre i sintomi ed è mille volte più efficace di qualunque altra medicina: le manifestazioni della sindrome, infatti, diminuiscono in poche ore e non in mesi come accade per esempio con farmaci quali il Prozac. Al momento l’Ema, European Medicines Agency sta visionando queste terapie per capire se proporle anche nel Vecchio continente: «I due studi pubblicati su Nature spiegano il meccanismo di azione di queste sostanze e illustrano i vantaggi e gli effetti negativi nel trattamento di depressioni severe resistenti a medicinali abituali» commenta Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. «Il farmaco va preso sotto stretta sorveglianza dello specialista. In Italia la terapia psichedelica non è stata approvata dalla nostra Aifa. Serve più ricerca, ma da noi non si può fare salvo che sugli animali. E ci aiuterebbe, tra l’altro, a capire di più di come funziona il cervello».

Stiamo insomma vivendo un «rinascimento psichedelico», partito dalla ricerca di nuove soluzioni per i disagi mentali, che negli Stati Uniti è arrivato all’uso informale di sostanze psicoattive consumate in microdosi in ufficio (o a casa in smart working) per aumentare la produttività e aiutare top manager affaticati e ingegneri esauriti della Silicon Valley a restare concentrati senza perdere la propria creatività. Esistono infatti coach psichedelici che garantiscono di creare «leader con un cuore» per una nuova era: Mike Zapolin, ex broker che si autodefinisce «concierge delle stelle», lavora con famosi Ceo di aziende tecnologiche che invece di team-building offrono ai dipendenti sessioni di «ketatation», cioè ketamina + meditazione in resort esotici. Si tratta di lussuosi ritiri che promettono esperienze in grado di espandere la mente con l’aiuto di sostanze come l’ayahuasca, un tradizionale decotto vegetale amazzonico e la citata psilocibina.

Inoltre, si dice che le cerimonie in alcuni casi possano anche alleviare sensibilmente lo stress e disturbi mentali come quelli maniaco-compulsivi, disordini alimentari, terrore della morte nei malati terminali e dipendenze da alcol e fumo. «Abbiamo accolto banchieri di Wall Street, ex militari, insegnanti, ingegneri, casalinghe, pensionati, professionisti: hanno tra i 30 e i 60 anni e molti cercano la guarigione da esperienze traumatiche del loro passato, mentre altri sono alle prese con domande esistenziali e un senso di disconnessione con il mondo» spiega Jennifer Tessler, proprietaria di Alalaho (www.alalaho.org), due ritiri psichedelici legali e assistiti a Wapserveen, Paesi Bassi e nel sud della Spagna. Sono stati aperti nel 2016 da quattro fondatrici che ai clienti affiancano medici, psichiatri e «facilitatori» durante la cerimonia in cui si assume psilocibina, il fulcro del ritiro: «Si tiene in uno spazio visivamente sbalorditivo e sereno e offre a ciascun partecipante un letto comodo per il suo viaggio interiore, della durata di circa cinque-sei ore. Sebbene sia un’esperienza collettiva, il viaggio è intensamente personale, guidato da una colonna sonora progettata per facilitare l’accesso, l’elaborazione e la completa immersione emotiva». L’investimento? Per quattro giorni 2.850 euro, per cinque 3.350.

Tra i fondatori di Beckley Retreats (www.beckleyretreats.com), invece, c’è l’ormai ottuagenaria nobile inglese Amanda Fielding, nota anche come la «contessa dell’Lsd» o la «mano nascosta dietro la rinascita della scienza psichedelica»: in realtà oggi è una lobbista che ha sostenuto con la sua fondazione le ricerche sul tema dell’Imperial College di Londra. Nel 2022 ha aperto un buen retiro in Giamaica e un altro in Olanda con Neil Markey che racconta: «I nostri ospiti sono professionisti sui 50 anni, in maggioranza donne. Abbiamo appena ospitato una coppia venuta per l’ottantesimo compleanno della moglie, il marito aveva 86 anni. Hanno detto che è stata l’esperienza più intensa della loro vita». Chiedono di migliorare le prestazioni sul lavoro, esplorare la spiritualità, dimenticare ferite e shock gravi: «Abbiamo appena ricevuto due pazienti affetti da cancro allo “stadio 4” per aiutarli ad affrontare la loro ultima fase. La cerimonia dura 4-6 ore ed è di gruppo, ma prevede una preparazione a distanza di quattro settimane, un’esperienza immersiva assistita di cinque notti e un programma di integrazione digitale di sei settimane. Le tariffe vanno da 4.800 a 8.500 dollari a seconda del tipo di camera».

I ricercatori della School of Business dell’Università del Maryland stanno studiando il ruolo delle esperienze psichedeliche sui dirigenti che le hanno sperimentate e pare che questi siano più audaci con la strategia e le tattiche per raggiungere i loro obiettivi. È comunque ormai chiaro che negli Stati Uniti è in atto una riflessione sulla liceità di queste sostanze, bandite dal presidente Richard Nixon nel 1970. Forse è tutto iniziato con il bestseller di Michael Pollan, Come cambiare la tua mente, pubblicato in Italia da Adelphi, che Netflix ha trasformato in una serie tv o quando i cioccolatini ripieni di funghi hanno iniziato a comparire nelle pubblicità di Instagram. Sta di fatto che oggi le sostanze psichedeliche non sono più viste come una droga, piuttosto come qualcosa di più potente: una porta per pensare e vedere tutto in modo diverso. E non a caso, secondo il Wall Street Journal, nelle start up che stanno sviluppando cure psichedeliche stanno scommettendo nuovi investitori e il valore del mercato dovrebbe raggiungere gli 11,8 miliardi di dollari nel 2029, rispetto ai 4,9 miliardi del 2022. In Italia che succede? «Restano sostanze illegali sebbene ci siano prove scientifiche sulla loro efficacia per liberare i malati oncologici terminali dalla paura della fine» osserva Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Che da questi eventuali e circoscritti impieghi poi ci si allarghi, è però un rischio più che concreto.