Streptococco, nuovo allarme nell’Usl 2. Le infezioni sono raddoppiate
Lo streptococco “rialza” la testa e nella Marca raddoppiano le infezioni ai danni soprattutto dei più piccoli che, dal dopo-pandemia, tendono ad ammalarsi di più manifestando febbre alta sopra i 38°C, mal di gola, tonsille infiammate e linfonodi ingrossati.
Un trend che nell’ultimo anno, tra la primavera 2023 e quella del 2024, ha visto venti diagnosi effettuate dalla pediatria dell’ospedale Ca’ Foncello (contro le dieci dell’annata precedente).
Tra i piccoli accolti al pronto soccorso pediatrico, tre sono stati ricoverati sotto osservazione per infezioni invasive da Streptococco con quadro acuto, rispettivamente con una sepsi, una polmonite e un ascesso cerebrale. Tutti e tre hanno superato positivamente la situazione dopo la terapia antibiotica e di supporto.
L’analisi
«Lo streptococco è sempre stato presente ma è in atto un incremento della circolazione, con aumento dei casi. Questo è il frutto dei due anni in cui abbiamo portato le mascherine, che hanno creato un “debito immunitario” a causa della riduzione della circolazione virale. Oggi il batterio circola e attecchisce maggiormente perché, soprattutto i soggetti in età pediatrica, sono diventati più suscettibili» rileva il dottor Stefano Martelossi, primario della pediatria di Treviso.
Nel passato recente, i dispositivi di protezione individuale e il distanziamento hanno quindi protetto dal virus del Covid ma anche da tutti gli altri patogeni, rendendo il nostro sistema immunitario meno allenato quando oggi entriamo a contatto con germi e virosi. Vale soprattutto per i bimbi più piccoli. «Osserviamo un abbassamento dell’età di comparsa delle infezioni da streptococco. Nel pre-Covid i casi prevalevano nei bambini delle elementari e medie, oggi invece, la comparsa avviene già alla scuola materna. Lo avevamo già osservato l’anno scorso con l’epidemia di virus respiratorio sinciziale che può dare bronchiolite. Il meccanismo alla base è lo stesso».
La grande differenza registrata nel 2023, rispetto al pregresso, è quindi la fascia d’età dei soggetti colpiti: non più quella tradizionale (cioè, dei soggetti in età scolare e preadolescenziale), bensì un’età molto più bassa, nella fascia pre-scolare fra i 3 e i 6 anni. L’ipotesi degli esperti è che il ridotto contatto con il microrganismo, abbia determinato nei bambini più piccoli un cosiddetto “debito immunologico” che ha impedito loro di sviluppare una protezione nei confronti del microrganismo e questo ha comportato una maggiore incidenza di infezioni.
Indicazioni e test
I sintomi dell’infezione da streptococco solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio con faringite, malessere generale, febbre superiore alta e ingrossamento dei linfonodi del collo, talvolta mal di testa, dolore addominale ed esantema nel caso di scarlattina. La diagnosi va fatta in presenza di sintomi, attraverso un tampone faringeo.
L’antibiotico va prescritto solo dopo il responso del tampone, in caso di positività. Per individuare la presenza di streptococco esistono dei test rapidi che possono essere fatti dal pediatra in caso di sospetto clinico. Conclude il primario Martelossi: «Il tampone faringeo va fatto solo se si hanno i sintomi, mentre la terapia, una volta accertata la presenza di streptococco, è a base di antibiotico Amoxicillina. Non serve altro,
Si guarisce rapidamente e nel giro di uno o due giorni il soggetto non è più contagioso, cioè in grado di infettare altre persone che entrano in contatto. La popolazione, quindi, non deve preoccuparsi troppo, perché lo streptococco si cura e si guarisce».