«Secret Gili», le isole indonesiane da vedere adesso
A Lombok, ma facilmente accessibili da Bali, le isole Gili – Trawangan, Meno e Air – sono ormai di fama mondiale, frequentate da un turismo internazionale tutto l’anno (fortunatamente il terremoto dello scorso agosto se lo sono lasciato alle spalle). Ma gli habitués dell’Indonesia sospirano malinconici ricordando quelle che erano una meta da Robinson Crusoe una sola quindicina di anni fa. È proprio per ritrovare dei luoghi meno affollati e per assaporare ancora un sentimento di viaggio «fuori rotta» che fra i viaggiatori indipendenti si è cominciato a sussurrare il nome delle «altre Gili», quelle del sud, quelle «segrete». A pochissima distanza dalla penisola di Sekotong, Gili Asahan, Gili Gede e Gili Layar sono tre isolotti di modeste dimensioni, un paradiso senz’auto con delle spiagge da cartolina e un mare acquario.
Un paradiso per lo snorkeling e l’immersione
Nel mare che bagna le Secret Gili la biodiversità marina indonesiana brilla in tutto il suo splendore. Anche solo con pinne e maschera, sott’acqua s’incontrano tartarughe, pesci pagliaccio, le aguglie dai nasi allungati e le azzurrissime linckia laevigata (queste stelle marine specifiche alle acque tropicali) o le macchie blu di un tipo di razza manta. Non c’è da stupirsi che la scuola di diving Dive Zone, abituata alla Gili settentrionali, vi abbia aperto un indirizzo. Il programma è convenzionale: un’escursione di mezza giornata per esplorare i diversi luoghi, soprattutto intorno a Gili Layar e all’isolotto inabitato di Gili Renggit, dove si concentrano 4 siti per l’immersione. Ma le condizioni sono straordinarie. Si sale a bordo di una barca locale e ci si gode il lusso di essere da soli, una sensazione di esaltante esclusività che raramente si vive nelle Gili settetrionali.
La spiaggia bianca di Gili Asahan
Un’unica spiaggia bianca che fa il giro dell’isola e il verde della vegetazione che sembra tuffarsi nelle acque turchesi. Nei giorni limpidi si scorge anche l’imponente cima del monte Agung di Bali, come se lo scenario non fosse già abbastanza suggestivo. « Quindici anni fa, scoprimmo quest’isola e ci venivamo con la mia famiglia a fare i falò e a riposarci », ci racconta Luciano, il proprietario del Gili Asahan Eco Lodge, uno dei pochi hotel (si contano sulle dita di una sola mano) dell’isolotto. A questo napoletano ormai balinese d’adozione Asahan piace così tanto che decide di aprirci un luogo ad immagine delle sue vacanze.
«Volevamo mostrare che la semplicità non significa sacrificio ma concentrarsi su cose importanti» aggiunge. E i fatti accompagnano le parole. Di questo modo di vivere s’ispirano i «bale» di questo piccolo lodge ; le tipiche palafitte dell’arcipelago, dove gli indonesiani riposano al riparo del sole, sono rivisitate in modo glamping. Vi si gode del piacere di dormire sotto le stelle, all’aria aperta, ma con la comodità di avere un letto vero. Anche il termine ecolodge non è usurpato: i bungalows sono costruiti con legno riciclato, i pannelli solari servono ad alimentare una parte della consumazione energetica mentre i tetti fanno uso dell’alang-alang, la canna comune locale. Poche camere per non sentirsi un mezzo alla folla (e l’indirizzo non accetta bambini al di sotto dei 10 anni), un ristorante vista mare dove mangiare una cucina partenopea ma anche i piatti della tradizione sasak di Lombok e dove, precisa Luciano, «pigliarsi un caffè buono». Mare, attenzioni ecofriendly & caffè: la trinità (ci) convince decisamente.
C’è una tranquillità assoluta su Gili Asahan, se ne fa il giro a piedi in circa 2 orette. Vi si trova giusto un minuscolo villaggio di pescatori e neanche un negozio, solo un chiosco che vende sigarette, qualche bibita (ma no alcool) e snack. E i bambini che giocano. Inoltre, da un anno circa, Jana e Luciano hanno creato la ONG Kids of Asahan per finanziare l’accesso all’educazione ai bambini di Asahan. Sull’isolotto esiste una piccola scuola ma per mancanza di fondi governativi la maestra non vi si recava ogni giorno. Kids of Asahan stipendia una seconda maestra per assicurare ai bambini un insegnamento quotidiano e aiuta anche i più grandi a continuare gli studi sulla terraferma.
Yoga a Gili Gede
Benchè Gili Gede sia la più grande del trio, con circa 8 villaggi e una scuola che accoglie i bambini fino ai 14 anni, rimane piacevolmente senz’auto e con una natura rigogliosa. D’altronde, la popolazione locale vive principalmente di pesca anche se si comincia, timidamente, a pensare al turismo (forte anche di una connessione diretta con Bali tramite speed-boat). Su quest’isola dove la vita scorre tranquilla, le attività sono legate al farniente e al benessere. La tendenza yoga che vige a Bali ha trovato un ulteriore porto di accoglienza. È qui che l’olandese Jet Kellner ha aperto Via Vacare, uno yoga retreat. Con vista su spiaggia e tramonto, l’indirizzo prevede corsi di yoga e di meditazione.
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COME ANDARCI
Da Bali, In speedboat: la compagnia Gili Getaway propone un collegamento giornaliero dal porto di Serangan a Bali (90 minuti di traversata) a Gili Gede. La stessa compagnia opera una rotta da/per Gili T, Gili Air e Senggigi (Lombok).
Da Lombok: una volta atterrati all’aeroporto internazionale di Lombok si dovrà obbligatoriamente raggiungere in auto o taxi il porticciolo di Tembowong, sulla penisola di Sekotong, per imbarcare sul traghetto che conduce a Gili Gede. Per Gili Asahan o Gili Layar bisognerà contrattare un passaggio in taxi-boat, la maggior parte del tempo proposti dai pescatori. Se dormite su una delle isole, il vostro hotel si occuperà di organizzare la traversata, basta chiedere.
Dive Zone: forfait 1 giornata di diving circa 46€, snorkeling 24€. Le tariffe complete sono da consultare sul sito.
Dove dormire:
Gili Asahan Eco lodge: camera-bale da 700k rp indonesiane (circa 43€), bungalow vista mare 1 600 000 rp indonesiane (circa 100€).
Via Vacare (su Gili Gede): bungalows con vista mare con pensione completa e lezioni giornaliere di yoga/meditazione circa 46€ (750k rupie indonesiane) in alta stagione – circa 35€ in bassa stagione.