Le regine d’eleganza plus size
Immaginate di dover condividere il tappeto rosso con dee di grazia ed eleganza, piovute direttamente dall’Olimpo della bellezza a Hollywood. Immaginate di dover sfilare sul red carpet – che so – immediatamente dopo la conturbante Angelina Jolie, o poco prima dell’altera e inarrivabile Charlize Theron. Immaginate che il red carpet in questione sia uno di quelli capaci di far tremare le ginocchia anche alle star più navigate e avvezze alle emozioni forti, dagli Oscar in giù.
Mantenere alta, e salda, la propria autostima non deve essere un’impresa tra le più facili. A qualsiasi donna che debba, in qualche modo, confrontarsi con quei canoni di bellezza ipoteticamente assoluta e ai limiti della perfezione – eppure molto concretamente in carne (spesso botulino) e ossa – imposti dallo showbiz, e legati a doppio filo anche all’industria della moda, non possono mancare nervi saldi, una grande self confidence e un ego, inevitabilmente, piuttosto imponente. Viceversa, il rischio «ci rinuncio in partenza» sarebbe ben oltre che in agguato.
Bene, immaginate ora di non essere una taglia 38 come Nicole Kidman o Blake Lively. E neppure una 40. Né una 42. Immaginate di essere quella che viene – con un giro di parole apparentemente delicato, ma a ben vedere spietato – una plus size (che suona meglio del corrispondente italiano taglia forte, ma che non lascia ugualmente adito a fraintendimenti in merito ai centimetri del giro vita). Di essere, insomma, una donna cosiddetta curvy, aggettivo il più politically correct possibile a indicare (anche) una fetta di mercato della moda importante e, sulla carta, molto stuzzicante.
LEGGI ANCHE
Lizzo, tutto lo stile di una pop starC’è chi, a Hollywood, questa situazione apparentemente spinosa non solo la immagina, ma la vive. Perché non sono poche le attrici che cinema e serie tv hanno recentemente imposto nello star system hollywoodiano per il loro indiscusso talento, accomunate dalla stessa fisicità generosa e così lontana dagli standard fino a pochi anni fa considerati imprescindibili da quello stesso showbiz. E che oggi vengono fortunatamente, e spesso gioiosamente, rimessi per lo meno in discussione.
Da Chrissy Metz, volto di punta della celebrata serie NBC This is Us, al premio Oscar Octavia Spencer, dall’irresistibile Rebel Wilson alla sempre più lanciata Melissa McCarthy: sono loro, oggi, a sfilare sui tappeti rossi più prestigiosi del globo, giocandosi a carte pari con le filiforme colleghe il titolo di miss eleganza della serata.
Seguendo le orme delle antesignane colleghe Lena Dunham – deus ex machina di Girls – e Gabourey Sidibe, nomination agli Oscar come migliore attrice nell’ormai lontano 2010 per Precious, le magnifiche 4 di cui sopra non si risparmiano outfit ad altissimo tasso di glamour, dimostrando ogni volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno (e sì, ce n’è), come lo stile non sia necessariamente questione di taglia. E lo possiamo dichiarare senza alcun dubbio, fuori da ogni ipocrisia e scardinando qualisiasi eventuale residuato di luogo comune.
Se, per loro, risultare ultraglamorous grazie a paillettes, scolli, ricami di cristalli, piume & Co. è relativamente facile – grazie ai loro stilisti prediletti, fedeli partner in crime, che si mettono alla prova, e a loro servizio, nella creazione di abiti studiati ad hoc per loro, autenticamente custum made, da Tadashi Shoji (griffe di riferimento per Spencer), a John Paul Ataker (autore delle più azzeccate creazioni indossate da Metz) – forse non lo è altrettanto per le comuni mortali altrettanto curvy, che, forse, non dovranno calcare un tappeto rosso tanto intimidatorio, ma che, non per questo, non possano avere semplicemente voglia (o necessità) di indossare un abito da sera.
Basta un anche rapido tour virtuale degli e-store delle griffe più desiderate e prestigiose, per rendersi facilmente conto di come, salvo rarissime eccezioni (che riguardano, guarda caso, quasi sempre brand made in Usa) difficilmente le taglie disponibili si spingano oltre quelle colonne d’Ercole rappresentate dalla 42.
E, provando a digitare qualcosa come «evening gown plus size» su Google, non è che la situazione appaia molto più confortante: non arriveremo ad affermare che si splanchino le porte dell’inferno, ma è pur vero che la ricerca di un ipotetico abito da sera taglia 50 è un vero percorso a ostacoli. Quasi che, oltre un certo peso, un po’ ci si debba accontentare di quel che c’è. E spesso quel che c’è non è esattamente da manuale di gusto e modernità.
Tagliare vittoriose il traguardo dello stile da applauso oltre la 48 è difficile. Ma non impossibile. Come le campionesse della specialità – Chrissy, Rebel, Octavia e Melissa – ci dimostrano anche dalla nostra gallery.