Salvini, ecco perché dovresti festeggiare il 25 aprile
«Non sfilo con fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, neri, gialli e bianchi». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha già annunciato che il 25 aprile non sarà all’Altare della Patria e non parteciperà alle iniziative in programma in tutta l’Italia. Sarà in Sicilia. «La lotta a camorra, ‘ndrangheta e mafia è la nostra ragione di vita. Vado a Corleone a sostenere le forze dell’ordine nel cuore della Sicilia».
Le reazioni sono state amare. Su tutte, quella di Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi, secondo cui «è istituzionalmente doveroso che Salvini esca dalla sua brutale propaganda contro una festa nazionale che ricorda tante donne e uomini sacrificatisi per ridare all’Italia la libertà sottratta dalla violenza e dai crimini del fascismo e del nazismo».
Anche Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, ha ben chiaro «da che parte stare: dalla parte di chi ci ha liberato, dei nostri partigiani e non dalla parte di chi parla male di loro o vuole dire che quel 25 aprile non è stato il giorno della Liberazione». Poi, «per 365 giorni l’anno contrastiamo anche la mafia e la corruzione, ma quel giorno è un bel giorno per la nostra Nazione e non ci sono due parti».
Salvini, non c’è motivo per snobbare la festa della Liberazione, per tante ragioni.
Il 25 aprile ricorda la fine della guerra, 74 anni fa. Anche se di fatto i combattimenti continuarono ancora per qualche giorno, fino all’inizio di maggio, questa data fu scelta convenzionalmente, perché fu quella della liberazione da parte dei partigiani delle città di Milano e Torino e l’inizio della costruzione di una nuova Italia democratica. A decidere che il 25 aprile dovesse diventare la festa nazionale fu il governo italiano provvisorio guidato da Alcide De Gasperi, che in un discorso ai partigiani dopo la Liberazione, disse: «Voi che nella vostra esperienza di combattenti e volontari dopo una guerra spaventosa e finita così male, dopo la guerra civile a cui avete dovuto prender parte, aiutateci: vogliamo mettere l’Italia in piedi innanzi a tutte le nazioni. Aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciar cadere i risentimenti e l’odio; si deve perdonare».
Il 25 aprile ha segnato la definitiva disfatta del regime fascista, della Repubblica di Salò. Rappresenta l’emancipazione dall’occupazione nazifascista. Se non ci fosse stato il 25 aprile in Italia non sarebbero state indette le elezioni, non sarebbe stato organizzato il referendum per scegliere tra la repubblica e la monarchia, non sarebbe stato concesso il diritto di voto alle donne, non esisterebbero i principi della Costituzione, non avremmo il diritto di dire quello che pensiamo. È la festa di tutti noi, che grazie al 25 aprile possiamo scegliere a quale partito politico appartenere, quale tipo di vita vivere, per che cosa lottare. Salvini incluso.