Unicef, i vaccini salvano tre milioni di vite ogni anno (ma il morbillo torna in Europa)
«Proteggi un bambino, proteggi una comunità, proteggi il mondo». L’Unicef racconta così la necessità dei vaccini nella campagna #VaccinesWork, i vaccini funzionano durante la Settimana Mondiale delle Vaccinazioni in programma dal 24 al 30 aprile.
I dati dicono che i vaccini salvano fino a 3 milioni di vite ogni anno. Proteggono i bambini da malattie contagiose che possono portare alla morte come morbillo, polmonite, colera e difterite. Tra il 2000 e il 2017, grazie alle vaccinazioni, il numero di morti per morbillo è diminuito, anche se sono aumentati casi e focolai nel mondo del 300% nei primi tre mesi del 2019. Nel 2017 però circa 1,5 milioni di bambini sono morti per malattie prevenibili con le vaccinazioni.
https://twitter.com/UNICEF/status/1119092004426616834Secondo l’Unicef «per ogni dollaro speso per le vaccinazioni infantili c’è un ritorno in benefici fino a 44 dollari». La Bill & Melinda Gates Foundation, che collabora alla campagna come anche l’Oms e la Vaccine Alliance, contribuirà con 1 dollaro all’Unicef per ogni like o condivisione sui social media che utilizzano l’hashtag #VaccinesWork in aprile, fino a 1 milione di dollari.
Robin Nandy, Responsabile Unicef per le vaccinazioni ha usato un gioco di parole: «Vogliamo che l’hashtag diventi virale. I vaccini sono sicuri e salvano vite umane. Questa campagna è un’opportunità per mostrare al mondo che i social media possono essere una potente forza di cambiamento e fornire ai genitori informazioni affidabili sui vaccini».
Non è questione dei paesi in via di sviluppo quella delle vaccinazioni, ma tocca sempre più quelli dove la copertura potrebbe essere totale. «In alcuni Paesi», spiega l’Unicef, «le famiglie stanno ritardando o rifiutando di vaccinare i loro figli a causa di noncuranza o scetticismo sui vaccini. Ciò ha portato a diversi focolai, tra cui un’impennata allarmante del morbillo, soprattutto nei paesi a più alto reddito. L’incertezza sui vaccini sulle piattaforme dei media digitali e sociali è uno dei fattori trainanti di questa tendenza».
Proprio per incoraggiare le persone a vaccinare i propri figli una madre britannica ha condiviso su Facebook la foto della figlia con il morbillo. La londinese Jilly Moss ha postato la foto della figlia Alba intubata su Facebook. «Vorrei che la gente comprendesse che il motivo per cui condividiamo la foto della nostra bambina è per far capire alla gente quanto può essere grave questa malattia» ha spiegato all’Independent.
La bimba, troppo piccola per essere vaccinata, deve combattere il virus senza il supporto di un adeguato sistema immunitario. «Ha tenuto gli occhi chiusi per quattro giorni e ha avuto la febbre alta per due settimane» ha scritto la madre. In ospedale è sotto costante osservazione, le è stato fatto ogni genere di esame ed è sottoposta a cicli di antibiotici e antinfiammatori. «Se gli altri bambini attorno a lei fossero stati vaccinati non si sarebbe ammalata, per questo più persone devono vaccinare i propri figli».