Abbronzarsi senza rischi
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo il desiderio di corre al mare, ma anche semplicemente di sdraiarsi al parco per godere dei raggi solari che scaldano la nostra pelle si fa sempre più forte. E se è vero che un viso abbronzato risulta immediatamente più sano e radioso, è altrettanto vero che per evitare danni precoci e tardivi che il sole può causare alla nostra pelle è necessario esporsi ai suoi raggi in modo consapevole e prudente.
Il sole non va evitato, ma neppure sottovalutato. «L’eccessiva esposizione ai raggi UV – prosegue la dottoressa Pisacane – costituisce un fattore di rischio per la nostra salute e può causare, oltre ai danni precoci, quali eritemi e ustioni, anche e soprattutto lesioni irreversibili al DNA cellulare quando il nostro organismo non riesce più a far fronte con i meccanismi riparatori naturali, causando la comparsa di tumori cutanei. L’esposizione eccessiva al sole, ripetuta per anni, lascia segni indelebili anche sulla pelle più perfetta: è il fenomeno del foto-aging, ovvero il processo biologico attraverso il quale i raggi solari inducono un invecchiamento precoce e profondo della cute, con la conseguente perdita progressiva dell’elasticità e dell’idratazione. Oltre alla comparsa di rughe e discromie».
I tre tipi principali di raggi che danneggiano la nostra pelle sono i raggi UVA, UVB e i raggi infrarossi (IR). Hanno tutti la capacità di penetrare nella pelle e causare danni alle cellule e al DNA. In superficie questo danno si manifesta sotto forma di rughe sottili, rughe marcate, rilassamento e discromie. I danni permanenti provocati dal sole determinano la comparsa di lesioni precancerose (cheratosi attiniche), tumori non melanomi (epiteliomi basocellulari e spinocellulari) e melanomi che possono insorgere in seguito alla trasformazione di un nevo, ma anche comparire su cute sana. «La possibilità di sviluppare un melanoma dipende dall’interazione tra vari fattori di rischio: fototipo, familiarità, pregresso melanoma, elevato numero di nei, scottature solari nell’infanzia e nell’adolescenza».
Vale la pena ricordare che non tutti reagiscono allo stesso modo all’esposizione al sole, c’è chi acquista subito un’abbronzatura intensa e chi invece si procura eritemi, scottature senza ottenere un seppur minima abbronzatura. «Il primo e utile consiglio per prevenire i pericoli dell’esposizione solare e per abbronzarsi in sicurezza – afferma la dottoressa Pisacane – è quello di considerare la propria vulnerabilità ai raggi ultravioletti e quindi la predisposizione alle scottature. Questa sensibilità può essere riconosciuta abbastanza facilmente da alcune caratteristiche somatiche, in particolare il colore della pelle, dei capelli e degli occhi che ci consentono di individuare il cosiddetto fototipo al quale apparteniamo. In questo modo è possibile scegliere il comportamento e la protezione più adatta. Il fototipo rappresenta quindi la qualità della risposta di un soggetto all’azione dei raggi solari».
Quali sono le regole per abbronzarsi senza rischi e godere esclusivamente degli effetti benefici del sole? «Innanzitutto è fondamentale esporsi al sole gradualmente, poi saper riconoscere il proprio fototipo per potersi regolare su tempi e modalità di esposizione e applicare un fotoprotettore adeguato al proprio tipo di pelle». Da evitare anche l’esposizione solare tra le 11 e le 16, perché è priprio durante queste ore che i raggi solari sono più dannosi. Da valutare attentamente il fatto che anche sotto l’ombrellone l’intensità della radiazione ultravioletta può essere il 50% di quella della luce diretta, mentre la sabbia intensifica l’intensità del 25%. Nei giorni nuvolosi, poi, raggi solari raggiungono ugualmente la nostra pelle. Anche in queste situazioni non si deve mai dimenticare di applicare una protezione solare.
In commercio esistono diversi tipiti di fotoprotettori, che soddisfano tutte le esigenze. Novità della stagione è Fotoprotector Isdin Hydro Oil, il primo fotoprotettore bifasico Isdin, che protegge con SPF30 e aumenta l’abbronzatura del 43% grazie alla Pro-Melanin TechnologyTM. La sua texture leggera si assorbe rapidamente, idrata e non lascia residui sulla pelle. Adatto a tutte le tipologie di pelle, anche la più sensibile e a tendenza atopica, è particolarmente facile da applicare e lascia una piacevole sensazione di comfort sulla pelle. Per chi invece vuole rigenerare la pelle stressata dall’esposizione solare Fotoprotector Isdin Hydrolotion SPF 50+, che protegge e al tempo stesso ossigena la pelle apportandole nuova energia grazie al complesso SepitonicTM.
Più che semplici solari, i trattamenti Uv-Bronze di Filorga sono dei veri e propri anti-age che combattono l’invecchiamento cutaneo: matrichine, polisaccaridi, attivi rassodanti, attivi melano-regolatori e NCEF®, cocktail esclusivo del brand composto da oltre 50 attivi e acido ialuronico, apportano alle formule un’efficacia visibile su rughe, macchie, rilassamento e disidratazione. I trattamenti Uv-Bronze proteggono da UVA, UVB, IR con un SPF elevato (30, 50 e 50+), misurato in vitro e in vivo.
I laboratori Avène, grazie all’integrazione del nuovo complesso antiossidante Tialidina + Pre-tocoferil, offrono fotoprotettori a protezione immediata e prolungata nel tempo. La Tialidina agisce sullo stress ossidativo precoce e protegge istantaneamente il cuore della cellula e la sua fonte d’energia, i mitocondri, dai danni dell’irraggiamento solare. La Tialidina completa, inoltre, alla perfezione l’azione del Pre-tocoferil, precursore della vitamina E, la cui diffusione a lento rilascio protegge le membrane cellulari a lungo. Un’accoppiata vincente per assicurare una protezione cellulare globale contro i radicali liberi.
Attiva sul campo da più di 30 anni La Roche Posay si pone come obiettivo quello di migliorare la vita della pelle sensibile. Lo fa attraverso i suoi Laboratori che sviluppano prodotti di trattamento ad hoc e attraverso iniziative educative ed etiche. L’educazione a una corretta esposizione al sole fa parte di una campagna più ampia di sensibilizzazione alla prevenzione del melanoma. Se diagnosticati in tempo il 90%* dei tumori cutanei potrebbe essere guarito. La diagnosi, attraverso la visita dermatologica, che prevede uno screening accurato dei nei, è quindi fondamentale. Tuttavia indagini rivelano che molte, troppe persone nin si sono mai sottoposte a uno screening dei nei. Da qui nasce il progetto Diventa Skin Checker: un messaggio che parla dell’importanza di effettuare screening periodici dei nei dal dermatologo e di tenere controllata la propria pelle e quella delle persone a cui teniamo tra una visita e l’altra.
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