Un vaccino contro lo stress? Potrebbe arrivare dai «batteri dello sporco»
Il vaccino contro la paura non esiste, quello contro la stanchezza nemmeno, ma forse in un futuro prossimo potremmo averne a disposizione uno contro lo stress. Un nuovo studio mostra come i «batteri dello sporco», proprio quelli che vivono nel sudiciume (il loro nome scientifico è Mycobacterium vaccae), potranno servire per metterlo a punto.
Nel 2018 un gruppo di ricerca guidato da Christopher Lowry, professore di fisiologia integrativa presso l’Università del Colorado, a Boulder, pubblicò uno studio che mostrava che il Mycobacterium vaccae diminuiva le reazioni stressanti nei topi. I ricercatori lo avevano iniettato nei roditori, prima di esporli a un evento stressante, e hanno scoperto che in questo modo riuscivano a prevenire il disturbo da stress post-traumatico. Quello studio aveva indotto i ricercatori a ipotizzare che il «batterio dello sporco» potesse immunizzare dallo stress, ma come ciò potesse avvenire era un mistero.
Solo adesso, nel 2019, un nuovo studio di Lowry e del suo team ha identificato e isolato un acido grasso (noto anche come lipide) nel batterio che sembra responsabile di questo effetto. I ricercatori sono anche riusciti a sintetizzarlo chimicamente, per scoprire come interagisce con le cellule immunitarie. «Sapevamo che funzionava, ma non sapevamo perché», ha spiegato Lowry in una nota per la stampa. «Questo nuovo studio aiuta a chiarirlo».
I ricercatori hanno capito che il lipide si lega ai recettori all’interno delle cellule immunitarie e blocca alcune sostanze chimiche che causano l’infiammazione. Quando gli studiosi hanno «pretrattato «le cellule con il lipide e poi hanno tentato di stimolare una risposta infiammatoria, hanno scoperto che le cellule erano diventate resistenti. In altre parole, le cellule erano state efficacemente vaccinate contro l’infiammazione. «Sembra che questi batteri abbiano un asso nella manica», ha confermato Lowry. «Quando vengono assorbiti dalle cellule immunitarie, rilasciano questi lipidi che si legano ai recettori e bloccano l’infiammazione».
Cosa significa questo per noi? Questa scoperta è fondamentale per riuscire a mettere a punto un vaccino contro lo stress: il lipide potrebbe diventare il punto focale per lo sviluppo di farmaci, e forse non solo per prevenire le reazioni da stress che portano a disturbi come il disturbo da stress post-traumatico, ma anche per indebolire altri tipi di reazioni infiammatorie.