Il film di «Breaking Bad»: il ritorno è all’insegna… degli asini
Due asini con gli occhi languidi e l’aria testarda, che posano l’uno accanto all’altro in una foto color seppia. È questa l’immagine che viene postata contemporaneamente da Bryan Cranston e da Aaron Paul su Twitter, accompagnata da una sola parola: «Soon», ossia «presto». Secondo i fan non ci sono dubbi: sarebbe questa la prova che i due si rincontreranno nel nuovo film di Breaking Bad, prosecuzione di una delle serie più viste e premiate degli ultimi vent’anni, vincitrice di 16 Emmy e 2 Golden Globe. Il progetto, di cui si sa ancora pochissimo, aveva lasciato il dubbio non tanto sulla riconferma del personaggio di Jesse Pinkman, quanto sul ritorno di Walter White che, come sappiamo, ci lascia morente nell’ultima stagione.
https://twitter.com/aaronpaul_8/status/1143565015426854912È da tempo che si parla di un film che segua Jesse durante la fuga dell’ultimo episodio della serie, scritto sempre da Vince Gilligan e, probabilmente, targato Netflix. Rumors che Paul aveva commentato dicendo che «se ci fosse un film su Breaking Bad e ci si riunisse, mi piacerebbe farne parte». La teoria più accreditata sarebbe, quindi, che la storia si concentrasse su Jesse aprendo al ritorno di Eisenberg attraverso una serie di flashback. Lo stesso Cranston, d’altra parte, si è sempre dimostrato molto ben disposto all’idea di riprendere in mano il ruolo che gli ha conferito il successo.
I dubbi, però, restano: si tratta di un sequel o di uno spin-off in stile Better Call Saul? Racconterà della vita di Jesse quando era ancora uno studente scapestrato della classe del professor White o di quando è ormai uno spacciatore dalla reputazione di ferro in fuga per la sopravvivenza? Domande che non trovano risposta ma che, grazie alla scatto pubblicato dai due attori, lasciano ben sperare in un ritorno della coppia, che sia nel passato o nel futuro. A ulteriore conferma di questo è il tweet dello showrunner di Breaking Bad Peter Gould che, in risposta alle immagini di Paul e Cranston, si limita a scrivere un semplice «non vedo l’ora».
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