Dal Lago di Ginevra al Lago Maggiore con Lexus UX Hybrid
Poco dopo le cinque il sole si alza sulla Alpi Svizzere riflesse sul Lago di Lemano e le tinge di rosa, mentre le nuvole lontane nascondono la luna e incorniciano un paesaggio che sembra uscire da un quadro di Turner. Non è difficile capire perché qui Byron e Shelley si sentissero a casa, né perché – più prosaicamente – sia valsa la pena di alzarsi così presto per ammirare lo spettacolo di quest’alba. È proprio qui da Chexbres, il «balcon du Léman», che parte il nostro viaggio a bordo di una Lexus UX 250h con tecnologia self-recharging: il nuovo suv compatto del produttore giapponese ci ha accompagnato lungo un itinerario di circa 330 chilometri tra montagne, valli e pianure. Dalle sponde del lago di Ginevra fino a quelle del Lago Maggiore, con un passaggio in quota sul massiccio del Monte Bianco, fino all’alba urbana di Milano.
Passata Montreux (quella del festival del jazz e di Smoke on the Water), ci inerpichiamo sulla strada di montagna che ci porta alla frontiera di Le Châtelard. È su queste curve che cominciamo ad apprezzare le qualità dell’UX 250h e il suo propulsore ibrido di quarta generazione da 187CV. La tenuta di strada e impeccabile e così anche la stabilità e la sensazione di sicurezza al volante. L’auto è sempre presente e risponde benissimo, aiutando il guidatore con un lane assist intelligente che non diventa troppo invadente quando affrontiamo le curve in maniera più aggressiva con la modalità Sport S+. La modalità Eco meglio si addice invece a godere del silenzio di questo passo di montagna verde e rilassante.
Con panorami mozzafiato che si stagliano dopo ogni tornante è facile distrarsi per guardarsi attorno, ma la visibilità ottima della nostra UX aiuta a mantenere la concentrazione sulla strada e a godere allo stesso tempo del panorama. Questa continuità fra interni ed esterno – ispirata alle verande “engawa” delle case tradizionali giapponesi – è una delle caratteristiche più interessanti della UX: nonostante la seduta più bassa rispetto a quella tipico del segmento, il crossover di Lexus non fa rimpiangere la posizione di guida alta di altri modelli e non ne risente in visibilità. È il vantaggio della piattaforma GA-C, che anche su un SUV compatto permette di offrire la dinamica maneggevole di una hatchback grazie al centro di gravità più vicino all’anca del guidatore.
Lasciata la Svizzera, scendiamo lungo il versante francese fino a Chamonix. Qui parcheggiamo le auto per una (consigliatissima) ascesa alla Aiguille du Midi. Giusto il tempo di un emozionante «passo nel vuoto» a 3842 metri di altitudine – attrazione turistica più alta d’Europa: un po’ affollata, ma la coda vale la pena – poi qualche foto al panorama mozzafiato del massiccio del Monte Bianco e infine di nuovo giù a Chamonix, pronti per ripartire in macchina, direzione Italia.
In poco più di due ore attraversiamo la Valle d’Aosta e percorriamo la distanza che ci separa da Ricetto di Candelo, suggestivo comune medievale in provincia di Biella (uno dei tre più bei borghi in Italia secondo la CNN) che offre lo scenario giusto per fotografare il contrasto fra le linee moderne e aerodinamiche della nostra Lexus e la solidità dei muri in pietra perfettamente conservati. In questo percorso misto abbiamo modo di apprezzare altre qualità della UX250h, in particolare il sistema di infotainment, ben progettato e facile da navigare. Eccellente in particolare il sistema di controllo basato su un touchpad con feedback tattile: semplice da usare, permette di accedere rapidamente a tutte le funzioni senza distrarsi dalla guida. Tutte le informazioni – dalle canzoni in riproduzione ai cartelli stradali e ai limiti di velocità rilevati in automatico dall’auto – ci appaiono anche sul quadro e nel display proiettato sul parabrezza.
Nel dopopranzo ci attende l’ultimo tratto del nostro itinerario, gli 80 chilometri che ci separano da Stresa, sul Lago Maggiore, dove abbandoniamo l’auto e ci imbarchiamo per un bellissimo giro delle Isole Borromee, degna chiusura di una giornata di guida iniziata sulle sponde di un altro lago. È l’ultima occasione che abbiamo per testare la UX Hybrid: presa ormai familiarità con l’auto, ne possiamo apprezzare i dettagli che fanno la differenza. UX è una sigla che nel caso del modello di Lexus sta per Urban Crossover, ma non ci stupisce che con lo stesso termine, nel campo del design delle interfacce, si definisca la User Experience. È proprio l’esperienza utente che fa la differenza nel caso del suv compatto di Lexus. Vi contribuiscono ovviamente la qualità di guida, il pacchetto sicurezza «Safety System +» e la comodità degli interni, ma anche particolari come le cuciture della plancia realizzate con la tecnica sashiko (la stessa delle divise per il judo) o il «suono» della chiusura delle portiere (appositamente studiato dagli ingegneri della casa di Aichi).
Un’attenzione ai dettagli che affonda le basi nella tradizione nipponica, da sempre la cifra del lusso elegante di Lexus, ma che si può attribuire anche al tocco femminile di Chika Kako, prima donna Chief Engineer del gruppo Toyota, che ha guidato lo sviluppo della nuova UX. Il nostro viaggio si conclude a Milano con una seconda nota femminile, le foto della giovane fotografa Elsa Bleda (qui il suo Instagram), protagonista anche dello spot di lancio della UX, bravissima a lavorare con la luce della notte e con le forme aerodinamiche e futuribili del Suv Compatto di Lexus.
Nella galleria in apertura, un fotoracconto del nostro viaggio fra Svizzera, Francia e Italia. Le foto le abbiamo scattate (salvo dove diversamente indicato) con la nuova Canon EOS RP, un’altra eccellenza giapponese. La mirrorless compatta di Canon, leggera e maneggevole, è il secondo modello della nuova serie EOS R del produttore nipponico. Tutte le immagini sono state scattate con un obiettivo RF 24-105 F4.