I roghi devastano l’Artico e l’ambiente. Le foto
Non c’è tregua sull’Artico. Gli incendi che hanno colpito ettari ed ettari di territorio dallo scorso giugno, continuano ad essere devastanti. L’area più colpita è la Siberia: le fiamme si sono sviluppate in Groenlandia, Russia, Canada e Alaska.
Sono tre milioni gli ettari bruciati solo in Russia, dove il presidente Vladimir Putin ha deciso d’inviare l’esercito affinché possa essere di sostegno ai i vigili del fuoco e i forestali per arginare le fiamme. Sono già decine gli aerei intervenuti nei luoghi colpiti. Nelle regioni di nelle regioni di Irkutsk e Krasnoyarsk è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Evolution of CO from the #wildfires in #Russia between 18-31 July from #TROPOMI #Sentinel5p @ESA_EO and @CopernicusECMWF Atmosphere Monitoring Service @ECMWF data. The S5P data are not assimilated by CAMS yet and give independent validation. cc @m_parrington pic.twitter.com/jgjfBkauyy
— Antje Inness (@AntjeInness) August 1, 2019
Il vento forte ha spento il fumo anche a moltissimi chilometri di distanza dall’origine, avvolgendo in una nube grigia (e inquinante) intere città. I dati rilevati dal satellite Suomi NPP della NASA mostrano come i fumi degli incendi che si sono sviluppati in Alaska e in Canada siano arrivati fino alle regioni sud-occidentali degli Stati Uniti.
Hundreds of #wildfires have broken out in #Siberia, some of which can be seen in this 28 July @CopernicusEU #Sentinel3 image. Almost 3 million hectares of land are estimated to have been affected, according to Russia’s Federal Forestry Agency. Read more: https://t.co/7ojjCRaqrc pic.twitter.com/6wnw6Cq8wk
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) July 30, 2019
Non è la prima volta che queste zone vengono colpite da incendi nel periodo che va da maggio a ottobre ma quest’anno il fenomeno è fuori controllo. La causa risiede probabilmente nell’aumento delle temperature, come hanno spiegato diversi scienziati. Basti pensare che giugno è stato il mese più caldo mai registrato prima e probabilmente sarà lo stesso anche per luglio.
«La situazione in Siberia peggiora ogni ora», ha scritto lo scrittore moldavo Nicolai Lilin, autore del bestseller Educazione Siberiana. «Oggi il territorio della foresta colpita dall’incendio ha varcato la soglia dei quattro milioni di ettari, é il doppio di quanto era altro ieri. Purtroppo le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo della tragedia, i testimoni raccontano che le raffiche del vento sono come i colpi di lanciafiamme».
Cari amici, purtroppo la situazione in Siberia peggiora ogni ora. Oggi il territorio della foresta colpita dall'incendio ha varcato la soglia dei quattro milioni di ettari, é il doppio di quanto era altro ieri. Purtroppo le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo della tragedia, i testimoni raccontano che le raffiche del vento sono come i colpi di lanciafiamme. I gruppi locali dei vigili di fuoco e dei volontari con tutti i mezzi possibili cercano fermare l'avanzamento del fuoco, però sono troppo pochi rispetto alla dimensione del disastro. Il governo della Federazione Russa continua rimanere in silenzio, nella stampa e nei notiziari questa catastrofe ecologica viene sminuita, l'amministrazione locale della regione di Krasnoyarsk continua a non voler impegnare gli uomini e mezzi, motivando questa vergognosa e criminale decisione con il fatto che una simile operazione avrebbe costi troppo elevati. Nel frattempo il nostro Pianeta ha già perso un grosso pezzo dei propri polmoni, la qualità dell'aria che respiriamo non sarà più come prima, peggiorerà nettamente. Per rimediare a questo disastro ci vorranno più di cento anni. Io non parlo del fatto che brucia la mia casa, il luogo dove ho passato i momenti più felici della mia infanzia, luogo che mi ha insegnato molte cose sulla vita. Non parlo dei villaggi siberiani ormai inceneriti, di persone che in un attimo hanno perso tutto: le proprie abitazioni e la grande casa comune che per ogni siberiano é Taiga. Non parlo dei centinaia di migliaia di animali, uccelli, insetti, alberi e fiori arsi vivi in questo inferno causato dalla totale mancanza di rispetto degli uomini per la Madre Natura. Il silenzio dei media, degli attivisti, di tutti quelli che avevano invaso le città del Mondo per il messaggio di Greta mi devastano l'anima. Dove siete ora, quando il nostro futuro va letteralmente in fumo?
Posted by Nicolai Lilin on Wednesday, July 31, 2019
E come in una spirale senza fine, l’aumento delle temperature e i roghi si alimentano a vicenda. Le fiamme diffondono nell’aria gas inquinanti tra cui ossidi di azoto, monossido di carbonio e altri composti organici. Dall’inizio di giungo, gli incendi hanno immesso nell’ambiente oltre 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica, ovvero le emissioni annue di nazioni come la Svezia o il Belgio.
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