Rimini: 10 ristoranti per provare la cucina romagnola
Se ci fosse una capitale dei sorrisi, quella città dovrebbe essere Rimini (e la Romagna in generale). Sì, perché in questa terra nota a molti per la vita notturna, ciò che in realtà seduce è il calore dei suoi abitanti. In Romagna la gentilezza sembra scritta nel DNA delle persone, o per lo meno di quelle che si dedicano all’ospitalità e alla ristorazione.
Succede così che la cuoca di un locale romagnolo, la risto-gastronomia dalla Pecci – locale di Riccione con pochi fronzoli ma tanta sostanza – venga al tavolo per scusarsi perché è finito il piatto ordinato. E per rimediare a questo “peccato mortale”, al tavolo viene portato un primo in più. Offerto. Cose dell’altro mondo, insomma.
E al Playa Tamarindo di Viserba, uno stabilimento balneare, o meglio un bagnino (come lo chiamano qui) succede che il titolare si industri per permettere a quattro giovani ragazzi di giocare sul proprio campo da beach volley. Per giocare gratuitamente. Non è fantascienza: accade sul serio in Romagna.
E la gentilezza è diffusa anche nei bar e nei locali, ad esempio, delle Cantinette, zona che sorge nei pressi del rinnovato Teatro Galli, in pieno centro città. I sorrisi piovono dappertutto, tra un «va là» della cassiera del Conad e un «patacca» del signore che prepara la «pida», la piadina, il piatto forse più noto di questa terra.
In Romagna sembra, insomma, che la gentilezza sia ancora una cosa seria. Perché non c’è struttura di lusso o ristorante gourmet che possa competere con una terra intera votata al sorriso.
La gentilezza fidelizza il cliente (e il viaggiatore) più di qualsiasi promozione commerciale. E rende un luogo indimenticabile perché lì, dove è diffusa, tutti vorrebbero trascorrere le proprie giornate. «Il sorriso comunica che la situazione è sicura e ci si può fidare, predisponendo a un atteggiamento positivo, di reciprocità. Nel turismo l’atteggiamento aperto, accogliente delle persone è fonte, oltre che di fiducia, anche di benessere in relazione alla situazione psicologica di insicurezza relativa al non essere in un luogo familiare. Il tema dello shock culturale si riferisce al diverso grado di malessere che si può provare per il fatto di trovarsi in un ambiente, sociale e fisico, più o meno diverso da quello abituale» commenta Marina Mura, docente di psicologia sociale e ambientale all’Università di Cagliari e autrice di Che cos’è la psicologia del turismo.
E d’accordo, forse questi sorrisi sono anche mossi da ragioni commerciali, perché questa terra vive in gran parte sul denaro che portano i turisti. Però, ecco, c’è modo e modo per garantirsi un futuro e la Romagna sembra aver messo a capitale un modo d’essere che non può lasciare indifferenti. «Nel mondo del lavoro acquisire competenze di “cortesia”, delle quali il sorriso congruente è una dimensione fondamentale, rende le attività più efficaci ed efficienti; ha, quindi, un valore economico calcolabile» conclude Mura.
MANGIARE
Quando si entra in un ristorante romagnolo, ad ogni modo, non ci si nutre di soli sorrisi. C’è anche tutto il resto, la sostanza. Il piatto simbolo è senza dubbio la piadina, preparata in innumerevoli versioni, compresi impasti senza strutto, gluten free o integrali per venire incontro a tutte le necessità. Se non l’avete mai provata, si può optare per il grande must prosciutto e squacquerone (un formaggio fresco e cremoso) oppure – per chi ama il pesce – con i sardoncini, insalata e cipolle. Ma in Romagna va fortissimo anche il cassone, che dai neofiti viene descritto come «una piadina chiusa»; anche qui ci si può sbizzarrire sulla farcitura.
Non tralasciate poi i primi che in queste zone non scherzano: nei mesi più freddi – sì, la Romagna merita anche se non si va in spiaggia – un piatto di cappelletti (o capeletti come lo pronunciano i romagnoli doc) o di passatelli in brodo è una tappa gastronomica irrinunciabile. Molti anche i piatti di pesce, naturalmente, soprattutto se a base di ciò che offre l’Adriatico come canocchie, triglie e sgombri.
Fra i dolci, non si può non citare la ciambella romagnola, a base di farina, burro e uova, ideale per essere inzuppata nel latte a colazione o nel vino dolce a fine pasto.
Nella gallery abbiamo selezionato alcuni luoghi dal notevole rapporto qualità prezzo; quasi tutti senza aspirazioni gourmet, ma in grado disoddisfarre pancia e spirito. Alcuni si trovano nei comuni vicino a Rimini, per permettervi di scoprire anche la bellezza dell’entroterra.
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Foto: Adobe.Stock.
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