Barcellona, topless legale nelle piscine comunali
Nessuno potrà più impedire alle donne di fare il bagno in topless, nelle piscine comunali di Barcellona. Era stata l’associazione Mugrons Lliures a segnalare le incoerenze nei regolamenti degli impianti, e a far sì che venisse avviata un’indagine del Consiglio comunale. In un rapporto pubblicato alla fine di giugno, è stato confermato che alcune piscine «limitano i diritti delle donne». Ed è partita una circolare per ricordare ai titolari delle piscine che è necessario garantire l’uguaglianza fra tutti i cittadini e non si può impedire alle donne di stare in topless.
Un portavoce del Consiglio di Barcellona ha dichiarato alla CNN che non esiste una norma scritta che regola ciò che le persone possono indossare nelle piscine comunali, ma è sicuramente vietata la discriminazione basata sul genere. E ha sottolineato che fare il bagno in topless non è una novità, nella seconda città più grande della Spagna. «Nella maggior parte delle piscine comunali, è del tutto normale per le donne rimanere in topless. Non si tratta affatto di una iniziativa rivoluzionaria». Le piscine private, invece, potranno continuare a decidere in autonomia le proprie regole.
L’associazione Mugrons Lliures ha accolto con entusiasmo la notizia: in un Tweet ha dichiarato che «Ora Barcellona è più “egualitaria” e “libera”».
https://twitter.com/mugronslliures/status/1157923944671916032A New York, dal 1992, in nome della parità dei sessi, è legale il topless in ogni luogo pubblico della città, mentre nei luoghi privati spetta al proprietario o al gestore decidere se accettarlo o meno. L’8 giugno 2000, Linda Meyer vince un processo contro la città di Maple Ridge in Canada: la donna venne arrestata per aver nuotato a seno nudo in una piscina coperta della città. La vincita della causa ha reso topfree l’intero Stato del British Columbia. Il topless è libero anche in British Columbia, Manitoba, Ontario, Hawaii, Maine, Texas, New York e Ohio, sulle coste della California, alcune coste nella zona di Miami, a Boulder in Colorado, e a Eugene nell’Oregon e in molti territori dell’Africa. In Italia, la Corte di Cassazione, nel 2000, ha sancito la legittimità del topless in spiaggia, perché «ormai da vari lustri è comunemente accettato ed entrato nel costume sociale». Ma solo in spiaggia.