L’ultimo tuffo di Nico e l’associazione per non dimenticarlo
Basta un momento per cambiare la vita di una famiglia. 17 anni, la prima vacanza in libertà con gli amici di sempre ad Antiparos, sorella piccola della più nota Paros ma ugualmente bella, che Nicolò conosceva bene. Ma la gioia della libertà a volte è incontenibile e non fa ragionare. E Nico, Ninni per i suoi amici, l’11 agosto 2018 non ha ragionato. Da un anno sognava di tuffarsi da quella roccia per brindare con il mare alle vacanze e agli amici, ma ha sottovalutato il mare troppo agitato e non è più uscito dall’acqua. Un attimo di follia che ha cambiato la vita ai genitori Monica e Roberto, ai fratelli e a tutti gli amici.
Dopo un solo mese da quel tuffo, Monica e Roberto, grazie anche al grandissimo sostegno ricevuto dagli amici di Nico e dai loro genitori, hanno deciso di continuare a vivere. Perché come dice Monica «quando ti muore un figlio le scelte sono due, o ti fermi e lo raggiungi o vai avanti». E in questo senso la spinta maggiore sono stati Marta e Pietro i fratelli di quattordici anni di Nico.
Da qui è nata L’Onda di Nico (www.londadinico.it), associazione no profit che si occupa prevalentemente di adolescenza promuovendo iniziative dedicate ai giovani ma anche alle loro famiglie, con occhio attento alle situazioni di fragilità e cercando di insegnare agli adolescenti la differenza tra rischio, pericolo e comportamenti estremi.
«Non perché – spiega Roberto – consideriamo il rischio una “patologia” da evitare, anzi, noi dell’associazione riteniamo che il rischio possa essere un motore sano che aiuta la crescita, aiuta la formazione della propria identità e permette di sperimentare il limite per imparare, come dicono i ragazzi “a starci dentro”. Quello che vogliamo stimolare è una maggior consapevolezza sulla catena degli eventi che possono rendere il rischio una situazione non gestibile, quello che vogliamo evitare è l’assunzione irresponsabile del comportamento estremo solo per dimostrarsi diversi dagli altri o, peggio ancora, trascinati dagli altri. Quello che vogliamo fare è contribuire a sviluppare negli adolescenti la consapevolezza che esiste un legame razionale (difficile e oscuro in adolescenza) che collega la causa agli effetti, l’azione alle conseguenze, l’eccitazione alla frustrazione. Questo primo anno è stato molto impegnativo ma anche bellissimo. Abbiamo capito quanto bisogno ci sia intorno agli adolescenti e alle loro famiglie».
Fra i primi progetti organizzati L’Onda ha promosso un concorso letterario dedicato al triennio del liceo proprio sul tema del rischio, ricevendo 130 testi, tra racconti e poesie. Il prossimo 14 settembre Cascina Cotica a Milano, sede dell’associazione, ospiterà una festa durante la quale verranno premiati i vincitori, 3 per i racconti e 3 per le poesie. Da settembre parte un nuovo progetto, L’Onda Lab in cui giovani volontari di 18/20 anni, formati e affiancati da insegnanti, aiuteranno gli studenti in difficoltà delle medie. Non sarà solo un’assistenza ai compiti ma l’obiettivo è che si crei tra i preadolescenti e i volontari una relazione educativa e di fiducia che porti a una “ripresa delle competenze scolastiche”.
Le iniziative in programma sono tante, verranno proposti al biennio delle scuole medie superiori corsi di formazione sul significato del rischio in adolescenza utilizzando le metodologia della peer-education e sono in programma serate di formazione e confronto dedicate agli adulti per fornire ai genitori in difficoltà qualche strumento in più per ascoltare i propri figli. Infine in collaborazione con una Onlus di psicoterapeuti da settembre sarà attivo un servizio di consulenza psicologica per ragazzi e adulti sulle tematiche legate alla dipendenza, al rischio e al pericolo.
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Intestato a L’Onda di Nico c/o Unipol Banca
Causale: donazione volontaria