Fentanyl, l’oppioide che uccide si trova anche in Italia
Solo nel 2018 Trump ha dichiarato emergenza nazionale la strage fatta dagli oppioidi fra gli americani, ma è dagli anni Novanta che negli Usa l’eccesso di prescrizione di farmaci crea dipendenza nella popolazione. A noi lo hanno mostrato prima le serie tv dei numeri reali. Negli anni 2000 i morti sono stati 400mila, più che negli incidenti stradali. Il primo imputato si chiama Fentanyl e si vende anche in Italia.
L’oppioide, che è anche la causa della morte dello chef Andrea Zamperoni, non è il solo sotto accusa. Sono tutti i farmaci che provocano dipendenza come l’hydrocodone, noto come Vicodin, e l’oxycodone. Sono la prima causa di mortalità fra i giovani e nei kit di primo intervento c’è il loro primo antagonista: il naloxone.
Il Fentanyl è il più forte di tutti, ma la storia è uguale per tutti. I medici statunitensi hanno cominciato a prescrivere forti antidolorifici oppioidi per lenire infortuni, dolori cronici o post operatori. Sono farmaci che, a differenza di quanto pubblicizzato dalle case farmaceutiche, provocano forte dipendenza.
Allo scadere della ricetta almeno il 6% dei pazienti non ne poteva più fare a meno e si è rivolto al mercato nero. C’è chi è arrivato a procurarsi infortuni per riaverli entrando nella spirale della dipendenza e trovando la morte. Il tutto con farmaci approvati dalla Federal Drug Administration. Tra il 1991 e il 2011 le prescrizioni negli Usa sono triplicate, da 76 milioni a 219 milioni di ricette l’anno. Nel 2017, nonostante un calo, le prescrizioni erano ancora 58 ogni 100 americani. La percentuale più alta nei piccoli centri abitati con un’elevato tasso di disoccupazione.
Anche Prince e molti altri nomi noti ne sono stati vittima. Centinaia le persone comuni che hanno testimoniato in Oklahoma dove un tribunale ha condannato la Johnson & Johnson, casa farmaceutica produttrice dei medicinali, a 572 milioni per aver sottovalutato i rischi e spinto i medici alle prescrizioni. La richiesta dell’accusa era più alta, ma la condanna è storica e crea un precedente per le 2000 cause simili in corso negli Stati Uniti.
«Il Fentanyl e le sostanze illegali simili sono fra 100 e 1000 volte più potenti dell’eroina» ha spiega Simona Pichini, prima ricercatrice all’Istituto Superiore di Sanità, a Repubblica. La prima vittima identificata del Fentynal in Italia è stato un 39enne di Milano che aveva comprato droga sul web e aveva in corpo un analogo del medicinale. Il caso è dell’aprile 2017. La seconda vittima italiana accertata è un 59enne di Varese, nel 2018.
È anche una sostanza difficile da identificare con più di 50 derivati e una ricerca che corre più veloce di quella dei controlli come nel caso del doping o come nei film della serie Smetto quando voglio, dove i ricercatori creano una droga che ancora non è classifica come tale e non possono essere perseguiti.
Nel mese di febbraio una nuova droga è stata sequestrata, per la prima volta in Europa, dagli investigatori della Sezione operativa centrale del Comando carabinieri per la Tutela della salute (Nas). Era contenuta in un pacco postale spedito dall’estero e indirizzato a una città del centro Italia. Gli investigatori l’hanno classificata come «miscela psicoattiva altamente tossica»: una struttura simile a quella del Fentanyl ma effetti ancora più devastanti.