Stromboli: nuova forte esplosione, cenere su abitanti e turisti
Ancora una forte esplosione sullo Stromboli, dopo quelle di inizio luglio le cui immagini sono nella gallery in alto. Su abitanti e turisti sono caduti sabbia, cenere e materiale vulcanico. L’esplosione è avvenuta questa volta dal lato del villaggio di Stromboli e pare meno violenta rispetto a quella del mese scorso.
https://twitter.com/emergenzavvf/status/1166670628415520769Secondo quanto riporta l’account Twitter dei Vigili del fuoco alle 12 e 17 è una «esplosione di forte intensità nell’area centro-meridionale della terrazza craterica dello #Stromboli. Intervento #vigilidelfuoco per incendi di vegetazione diffusi, squadre con motobarca ed elitrasportate. Non risultano al momento persone coinvolte».
L’esplosione è stata avvertita anche da Salina. Ci sono piccoli focolai d’incendio sul versante di Ginostra del vulcano e cenere è caduta sul villaggio dal lato di Stromboli. Spaventati, ma senza danni, i turisti che, dopo l’esplosione, sono scappati dalla spiaggia e sono radunati in piazza di fronte alla chiesa di San Vincenzo. Ha spiegato il sindaco di Lipari Marco Giorgianni: «La situazione è sotto controllo, abbiamo lo stesso attivato tutte le procedure di protezione civile. Ho vietato per oggi l’attracco di mezzi non di linea».
https://twitter.com/NicoleBremner/status/1166675466960494592Il monitoraggio dell’Istituto Nazione di Vulcanologia era costante anche perché dopo il 3 luglio l’attività eruttiva era rimasta molto alta. Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra, frazione di Stromboli, ha parlato con l’AdnKronos: «Per l’esperienza che abbiamo noi abitanti dell’isola sapevamo che sarebbe arrivata. Fortunatamente pare che questa volta sia andata meglio del 3 luglio. Ora vedremo se questo incubo è finito o se ci dobbiamo aspettare un’altra esplosione. Stromboli è un vulcano imprevedibile. Ma il peggio è passato. Nella speranza che questo serva ad accelerare l’iter per mettere in sicurezza le persone».
In luglio un escursionista era morto, il 35enne Massimo Imbesi di Milazzo, e un altro era rimasto ferito. Allora la sequenza esplosiva era stata più lunga. La colonna eruttiva si era alzata per oltre due chilometri sopra il vulcano. Lapilli incandescenti che avevano provocato incendi su più punti.