Superenalotto, la vincita record di Lodi non è ancora stata ritirata
Sono ancora nelle casse dello Stato i soldi della vincita milionaria al Superenalotto dell’agosto scorso. Il fortunato vincitore o la fortunata vincitrice ancora non si sono presentati a riscuotere. La vincita da 209 milioni di euro non è ancora stata incassata e pare non siano nemmeno state avviate le pratiche per la riscossione.
Il tempo non è scaduto però. L’anonimo giocatore che ha puntato due euro e indovinato la sestina da 209.160.441 euro ha tempo fino al 14 novembre per reclamare il montepremi. Se non reclamerà la vincita all’ufficio Sisal di Roma o a quello di Milano, tutto finirà all’Erario.
Resta il mistero su chi sia stato baciato dalla fortuna durante l’estate. Dicono di non averne idea al bar tabacchi Marino, in pieno centro a Lodi vicino alla piazza centrale e al Duomo. Difficile pensare che questa persona non si sia resa conto della vincita. Forse sta cercando di abituarsi all’idea di aver a disposizione tanto denaro come ha fatto il vincitore di una lotteria in Canada. Le grandi vincite, racconta la cronaca, non portano la felicità meglio prenderle a piccole dosi.
Di solito sono le piccole cifre a non essere ritirare. Dal 2010 a oggi per Lotto e lotterie sono rimasti allo Stato oltre 350 milioni di euro. A ritirare la vincita, solo negli uffici di Roma e Milano della Sisal, può andare il diretto interessato o un notaio da lui incaricato. Ovviamente deve portare la schedina della vincita. Sisal poi ha 31 giorni di tempo per versare il premio, decurtato della commissione del 12% che c’è sulle vincite superiori ai 500 euro. Sono comunque 184 milioni di euro.
Bisogna sempre ricordare che è più probabile che la Terra sia colpita da un asteroide che vincere il primo premio di un gioco, come il Superenalotto, in cui si deve indovinare una combinazione di 6 numeri casualmente estratti tra 90. È questione di statistica: la probabilità di indovinare il primo numero estratto è di 1 su 90, per il secondo su va a 1 su 89 e via a moltiplicare fino alla sestina che si indovina una volta su 622.614.630. La sorte c’entra poco. È più facile che il Bancomat dia dei soldi facendo una sequenza numerica a caso: la probabilità è 1 su 90mila.