Caffè e malocchio: 5 cose da sapere
Se nell’800 a Napoli non avessero inventato la «cuccumella», la prima caffettiera moderna con filtro, probabilmente berremmo ancora il caffè come infuso: non conosceremmo l’espresso, e chissà come sarebbe vivere senza godersi questo piacere sottile. Ecco perché il caffè è un simbolo di Napoli ed ecco perché, in questa città in cui l’antica cultura popolare è ancora attualissima e la superstizione permea profondamente ogni aspetto della vita quotidiana, anche questa bevanda così diffusa è legata a credenze e riti dal fascino esoterico.
LA BEVANDA DEL DIAVOLO
«Tutto nasce dal fatto caffè non è sempre stato visto di buon grado», spiega Michele Sergio, esperto di storia partenopea e erede della famiglia napoletana che dagli anni ’70 gestisce il Gambrinus, storico bar di piazza del Plebiscito. «Nel ‘700, quando il caffè cominciò a diffondersi a Napoli, mentre la regina Maria Carolina lo offriva ai suoi ospiti durante le feste, per il popolo era una bevanda del diavolo: nero, chi lo beveva faceva fatica ad addormentarsi e non si spiegava il perché. Allora non si conoscevano sostanze euforizzanti e questo potere del caffè spaventava: da qui che poi sono nati miti e leggende intorno alla bevanda che tutt’oggi a Napoli sono diffusi», prosegue Michele Sergio.
LA SVOLTA DEL CAFFÈ
Insomma il caffè faceva paura, così tanta che per convincere le persone a berlo servì un escamotage: «Vincenzo Corrado, il più grande cuoco dell’epoca, capì subito le potenzialità commerciali del caffè e perché la gente cominciasse a berlo senza timori pensò che ci fosse bisogno di un testimonial: qualcuno di autorevole e noto. Così coinvolse il professore di diritto, nonché più grande esperto di iettatura della città, Nicola Valletta: ai tempi a Napoli era famoso come oggi lo è Cannavacciuolo. Valletta scrisse un componimento dedicato al caffè, in cui tra le altre cose raccontava che si potevano bere a tre tazze al giorno senza riscontrare nessun effetto negativo», racconta ancora Michele Sergio. La pubblicità sortì il suo effetto: la gente cominciò a bere caffè e la città si riempì di nuovi bar dove assaggiarlo.
IL MALOCCHIO
Tuttavia l’alone di mistero e di magia non ha mai abbandonato il caffè: tuttora è ritenuto così potente da determinare il futuro e persino l’amore. Per saperne di più sfogliate la gallery sopra
Qui alcune foto del Gambrinus:
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