Hong Kong ancora in piazza, la polizia spara sugli attivisti
È evidente nelle immagini e nei video che la violenza nelle manifestazioni di Hong Kong aumenta ogni giorno che passa. Il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese, il primo ottobre è stato il culmine, per ora, ma continuano ad arrivare foto di proteste. 104 persone sono state portate in ospedale, 180 sono state arrestate. 25 agenti sono rimasti feriti.
https://www.youtube.com/watch?v=P0xiUO89FR8Lo stesso capo della polizia della città ha detto che è stato «uno dei giorni più violenti e caotici di Hong Kong». Conferma, con queste parole, le foto che sono nelle agenzie di stampa internazionali, e commenta anche esplicitamente il video che ha fatto il giro dei social, postato da uno dei gruppi di protesta. Si vede uno dei manifestanti colpito da una pistola. Pallottole vere, non più solo di gomma. Giusto sparare secondo il capo della polizia, se l’agente pensava che i suoi colleghi fossero in pericolo di vita. Nel video se ne vede uno a terra. «Sparo ravvicinato? Non è l’agente a decidere la distanza in cui si trova dall’assalitore».
Questo 18enne, poi arrestato in ospedale, è il primo ferito grave negli scontri che ogni giorno si fanno più violenti. Non solo manganelli e bastonate, ma colpi di pistola. «Avvertiamo i violenti di smettere di infrangere la legge, perché la applicheremo rigidamente» dice un dirigente della polizia.
Dall’altra parte lanci di oggetti e anche piccole bombe artigianali. È scontro armato e il motivo sono ormai andati oltre la protesta contro la legge sull’estradizione. È questione di libertà di espressione e timore del predominio cinese, una richiesta di democrazia.
Fino al 1997 Hong Kong era territorio britannico. Da allora è parte autonoma della Cina. Hong Kong ha, fino al 2047, sistema giudiziario e legale autonomo, ma in molti temono già da ora le maggiori ingerenze cinesi. La governatrice Lam è accusata di essere molto vicina a Pechino. L’opposto della piazza che nel giorno della parata militare celebrativa in Piazza Tienanmen ha indetto il «lutto nazionale» con un corteo aperto dai cittadini più anziani. All’apparenza una manifestazione pacifica che è diventata violenta. Il timore è che accadrà lo stesso di nuovo nei prossimi giorni.