Che fa oggi Eleonora Cadeddu, l’Annuccia di Nonno Libero?
Quella di Eleonora Cadeddu è una vita passata sul set di Un medico in famiglia, una delle fiction più longeve e celebri di casa Rai. Dai due anni e mezzo in poi (la decima stagione l’ha girata nel 2016) ha indossato i panni di Annuccia Martini, la nipote «piccola» di Lino Banfi, alias Nonno Libero. E ora che cosa fa?
Eleonora ha 24 anni, studia Lingue all’università, si racconta sui social come tutti gli altri,, ma la recitazione non l’ha mai voluta mettere da parte. «Insegno teatro ai bambini piccoli, allo stesso modo continuo a fare formazione e a studiare recitazione», ha raccontato a Vieni da me. E se la Rai dovesse prima o poi confermare l’undicesima stagione, l’ultima, di casa Martini, lei non si tirerebbe mai indietro. «Mi fa tenerezza la bimba che sono stata, a volte guardo tutto con distacco poi però penso ancora a quanto sia stato bello partecipare a questa fiction», ha aggiunto.
Suo fratello più grande (Michael Cadeddu), che nella serie interpretava Ciccio Martini, invece ha cambiato percorso. Ha lasciato la tv per dedicarsi all’equitazione: «Abita in Germania, fa il fantino», ha continuato, «lui a un certo punto ha lasciato, ha capito che non era la sua strada. È diventato papà». E pensare che lei il ruolo di Annuccia l’ha avuto solo per puro caso: «Abitavamo a Milano e mia madre faceva un lavoretto part-time: l’hanno chiamata per far fare un provino a mio fratello. Io avevo due anni e mi ha portata con sé: fuori dal provino, le hanno detto che ero proprio quello che cercavano».
Di quell’esperienza, ancora oggi, Eleonora conserva l’affetto per Lino Banfi, che l’ha voluta alla festa per i suoi 80 anni: «Lo chiamavo nonno anche fuori dal set. Avevamo un rapporto fantastico, come se fossi una sua vera nipote». La «prova» da attrice più difficile, ricorda ancora, è stato quando ha dovuto mettere in scena che Lele Martini non fosse il suo vero padre: «Ho cercato di non banalizzare una cosa così importante. E forse per la prima volta ho “recitato” davvero. Lolla, così mi chiamavano da piccola, era Annuccia e poi crescendo Eleonora è diventata Anna. Recitare invece è interpretare qualcuno diverso da te».