L’ultimo (commovente) abbraccio delle «100 Iene» a Nadia Toffa
Ci sono tutti. Da Simona Ventura a Victoria Cabello. Da Alessandro Cattelan a Fabio Volo. Tutti lì per abbracciare un’ultima volta Nadia Toffa che, alle spalle dei cento ospiti intervenuti per renderle omaggio, sorride e tende le braccia. Era inevitabile che la nuova stagione de Le Iene, la prima senza di lei, non si fermasse un attimo per ricordare la sua vita spezzata, l’impegno e la dedizione che investiva nel lavoro e il sorriso che metteva tutti di buonumore, dal cameraman all’attrezzista di studio. «Abbiamo pensato mille volte a come cominciare questa puntata delle Iene senza di lei», spiega la padrona di casa Alessia Marcuzzi scusandosi in anticipo per le parole che non le verranno e per le lacrime che le righeranno le guance. «La cosa migliore era fare quello che vedete adesso: stare qua tutti insieme e festeggiare la vita, che era quello che voleva Nadia».
https://twitter.com/redazioneiene/status/1179120643993931776Nadia, dice Alessia, che le restasse un anno di vita lo sapeva da subito: «Sapevamo che aveva un brutto male ma tutti, compresa lei, avevamo la speranza che questo momento sarebbe potuto tardare o, meglio, non arrivare mai. Nonostante sapessimo, la botta è stata troppo forte. Anche per voi, gli abbracci e le carezze che ci avete dato, una cosa gigante». La Toffa, definita dalla Marcuzzi come un «fluidificante umano» che metteva tutti insieme, i momenti di sconforto li ha avuti tutti. Anche se non li dava a vedere, si affrettava a nasconderli dietro a un sorriso. «Tutti siamo abituati a vedere nella nostra testa Nadia combattiva, che ce la metteva tutta, che lottava con tutta sé stessa, ma anche lei ha pianto. Anche lei si è dovuta sedere perché le girava la testa e le mancava il respiro». La malattia, però, ha deciso di combatterla a modo suo, continuando a lavorare e senza vergognarsi di nulla. Come quando decise di andare in onda con la faccia gonfia per i medicinali e la parrucca le era cascata per un abbraccio troppo caloroso dei suoi fan: «Chi se ne importa?», scherzava ribadendo un concetto fondamentale: essere ammalati non è una colpa e di vittoria o di sconfitta, in questi casi, uno non dovrebbe parlare mai. L’unica cosa da fare è tenere duro e Nadia questo lo sapeva.
Joan Didion dice che capire il momento esatto in cui la morte busserà alla porta è una facoltà che possiede solo chi è prossimo a morire. Nadia, però, ha anche avuto il tempo di salutare il mondo come voleva lei: nell’ultimo dicembre della sua vita, ha deciso di convocare la redazione e di realizzare un video di commiato, che guarda alla morte e alla (sua) malattia con grande lucidità. «Non è il quanto vivi, ma il come vivi. Io spero di avere più tempo possibile, faccio tutto quello che posso per ritardare la mia morte, ma non so quanto tempo avrò ancora», raccontava la Toffa sfidando quasi il suo male. Il suo ultimo desiderio era sapere cosa i suoi cari pensassero davvero di lei, congelare un istante, scattare «una fotografia in movimento delle persone più importanti per me». Con le guance gonfie, i capelli radi e gli occhi con il luccichio della vita che infiamma le iridi, Nadia si congeda dal suo pubblico così come ha vissuto: con il sorriso e la schiettezza che ha accompagnato tutti i suoi servizi. A un certo punto la Marcuzzi solleva gli occhi al cielo e spera che Nadia li guardi e si faccia una grassa risata. «Sono sicura che sei emozionata e ci stai guardando: tu ci hai riunito tutti qui, hai riempito i nostri cuori», insiste prima di scoppiare a piangere. Uno degli omaggi più sobri e commoventi che la televisione abbia mai confezionato è stato quello per lei.