Libra, 8 domande per capire la moneta che verrà
Deve ancora debuttare, ma la Libra di Facebook ha già gli occhi delle autorità mondiali puntati addosso. L’ultimo faro ad accendersi sulla nuova moneta annunciata da Mark Zuckerberg è infatti quello dell’Antitrust europea, che starebbe «investigando su possibili comportamenti anti-competitivi» messi in atto dall’associazione che controlla la criptovaluta. Prima dell’autorithy europea, le banche internazionali avevano espresso alcuni dubbi sulla posizione di monopolio di Facebook. Nel nostro Paese Bankitalia ha addirittura postato un avviso sul suo sito Internet, in cui mette in guardia da attività che possono «configurare ipotesi di abusivismo sanzionabili». E l’associazione Altroconsumo ha deciso di formalizzare in 10 domande aperte «le maggiori criticità su cui è necessario fare chiarezza». La guerra della moneta virtuale è appena cominciata e forse è il caso di fare un punto.
Partiamo dalle basi, che cos’è Libra?
È la moneta annunciata da Facebook lo scorso giugno. Ha un logo che rappresenta tre ondine ed è supportata per ora da 27 organizzazioni in tutto il mondo. Gli utenti potranno comprare la criptovaluta, aggiungerla al proprio portafoglio e usarla in Messenger, WhatsApp o per i pagamenti quotidiani. «Servirà a pagare un caffè, acquistare generi alimentari o per il trasporto pubblico», si legge sul sito ufficiale di Facebook
Quanto vale una Libra?
Circa 1,05 dollari. Il suo valore, a differenza dei Bitcoin, non si baserà sul rapporto tra domanda e offerta della rete, ma sarà ancorato ad asset reali, come titoli di Stato e depositi bancari. L’obiettivo di Zuckerberg è infatti quello di renderla stabile e al riparo dalle speculazioni che negli ultimi anni hanno interessato tutte le altre criptovalute.
Da chi verrà gestita?
Da un’associazione no-profit (la Libra Association) con sede in Svizzera e composta da 27 società (tra cui Visa, Mastercard, Uber, PayPal, Spotify e Vodafone). Ognuna di queste possederà un nodo della rete blockchain di Libra (un sistema di controllo, registrazione e certificazione decentralizzato e crittografato).
Come entrerà in circolo?
Più o meno così. La Libra Association distribuirà incentivi in Libra ai 27 membri fondatori, che quindi la rimetteranno in circolo tra i loro utenti. Gli utenti potranno quindi comprare Libra in euro, dollari o qualsiasi altra moneta, e pagare altre persone che accettano quella valuta. Naturale pensare che le aziende che fanno parte di Libra association saranno le prime a integrare nei loro servizi i pagamenti in Libra.
E chi controllerà le transazioni?
Nei piani di Mark, tutte le transazioni verrano certificate e rese possibile della tecnologia blockchain. L’intermediazione dei sistemi di pagamento o delle autorità tradizionali sarà completamente abbattuta, con un conseguente abbattimento dei costi.
Ci sono problemi di privacy?
Più di qualcuno li ha posti, vista la doppia natura di Facebook come social network e come «istituto di credito». La presidente della commissione Servizi finanziari alla Camera Usa, Maxine Waters, ha chiesto lo stop immediato dello sviluppo di Libra. «Facebook possiede dati su due miliardi di persone e ha ripetutamente dimostrato di ignorare la protezione e l’uso attento di questi dati». «Si stanno valutando misure restrittive per l’accesso ai dati nel momento in cui soggetti come Facebook operano nei servizi finanziari e nei pagamenti», ha spiegato Hyun Song Shin responsabile del dossier Libra per la Banca dei regolamenti internazionali. Proprio la Bri, dopo aver incontrato alcuni rappresentanti di Facebook, ha sottolineato pubblicamente come «le stesse regole devono valere per chi svolge gli stessi business». Ovvero, se Facebook si fa banca deve sottoporsi alle stesse regole delle banche.
Potremo fidarci?
La domanda la pone provocatoriamente Altroconsumo, che d’intesa con le associazioni di altri Paesi ha promosso quattro class action contro il colosso di Menlo Park per l’uso scorretto dei dati personali. «Facebook afferma che non utilizzerà le informazioni finanziarie contenute nel portafoglio digitale di Calibra per il targeting degli annunci, a meno che i consumatori non prestino il loro consenso. Tuttavia, sappiamo bene come Facebook tracci massivamente e senza adeguata informazione i dati dei consumatori. Zuckerberg avrà a disposizione un ampio database degli utenti che utilizzano la moneta e potrebbe essere in grado di collegare le transazioni ai singoli individui».
Su cosa starebbe indagando l’Antitrust europea?
Anzitutto, sul pericolo per le valute concorrenti a Libra. Facebook, è la preoccupazione dell’authority, potrebbe far pesare la sua posizione dominante e tagliare fuori le società rivali di criptovalute. Poi, sull’uso dei dati degli utenti. La nascita di Libra porterebbe infatti a una moneta globale usata da milioni di persone (i cui dati sono in mano al più grande social network della storie) ma non gestita dalle tradizionali istituzioni monetarie. A Zuck piace sempre fare le cose in grande.
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