Tessuti fatti di marmo, arance o caseina: ecologici e innovativi per la moda sostenibile
L’Italia, Regno indiscusso della moda, si sta trasformando nel Regno indiscusso della moda sostenibile. Da noi nascono nuovi tessuti, frutto del riciclo e di buone idee. Ecco i nuovi tessuti ecologici e gli esperimenti più originali – e riuscitissimi – di startup, spesso tutte al femminile.
Non solo gli startupper si dedicano alla produzione di tessuti ecologici
Anche brand affermati della moda si muovono in questa direzione. Un esempio su tutti è Falconeri che ha raccolto maglie dismesse in cashmere e misto cashmere per riciclarle in bio-cashmere e realizzare dei plaid morbidi e caldi.
Tessuti ecologici: impermeabili in marmo e borse in pelle di legno
Valorizzare le risorse del territorio italiano è la missione di una startup creata da due trentenni veronesi che realizzano giacche impermeabili rivestite di duro marmo, reso indossabile. Eccellenza naturale italiana, il marmo polverizzato è trasformato in un materiale gommoso al tatto, pronto a rivestire parka e raincoat alla moda nelle originali nuances marmoree: nero, rosso e giallo. Da foreste etiche arriva invece un materiale simile alla pelle e flessibile che è in realtà legno, pronto per collezioni di tracolle e pochette con venature e nodi.
Tessuti ecologici: t-shirt di latte e un abito da sposa sostenibile
Inodore (è bene precisarlo) e sostenibile: è la t-shirt realizzata con la caseina estratta dalle eccedenze di latte da una startup pisana. L’idea non è originale, ma riprende un brevetto tessile degli anni Trenta, poi abbandonato, e lo restituisce migliorato all’epoca della moda sostenibile. Un’idea che porta a una varietà di sperimentazioni: tessuti al latte intero (100% latte), parzialmente scremato (con una percentuale di cellulosa) o in latte di riso. Dal mondo caseareo arriva anche un’idea wedding: la eco-foodblogger Lisa Casali ha realizzato il suo abito da sposa con gli schiavini, i teli di lino utilizzati per raccogliere il Grana Padano e destinati a essere gettati via dopo un breve impiego.
Tessuti ecologici: la fibra di arance e di uva
Ha ormai un lustro, ma resta contemporanea, l’idea tutta italiana di creare un tessuto ecologico dagli scarti delle arance, che ammontano a centinaia di migliaia di tonnellate all’anno nel nostro Paese. Degli agrumi non ha né il colore né il profumo, ma il risultato è un filato setoso e leggero. Per provare a produrre nuovi tessuti oggi si riciclano anche gli scarti dell’uva destinata a fermentare nei vini italiani. Questo grazie a una nuova startup che recupera quel che resta degli acini dopo la spremitura: la vinaccia, fatta di bucce e semi.