Radja Nainggolan e la malattia della moglie: «Prima uomo, poi calciatore»
«Certe volte bisogna essere prima uomini e non pensare solo alla propria carriera». Radja Nainggolan scandisce bene le parole: la sua decisione di tornare a Cagliari per stare vicino alla moglie che sta lottando contro un tumore ha commosso il mondo dello sport. «Sapete della situazione di Claudia, sono tornato subito», dichiara a Diletta Leotta nella seconda puntata di «Linea Diletta», su DAZN. «Avevo parlato già con il presidente Giulini, ritornare è stata una scelta semplice. Io sono di parola».
Si è rimesso in discussione lasciando l’Inter, un club ben più blasonato ma nel quale non era più «gradito»: «Ho letto che io avrei spaccato lo spogliatoio ma non ho mai avuto problemi con nessuno, io credo nell’amicizia nello sport», dice ancora il «Ninja». «Marotta (l’ad nerazzurro) non mi ha mai rivolto parola. A giugno mi hanno detto che non rientravo nel progetto futuro: mi sarebbe piaciuto essere allenato da Antonio Conte, che già mi voleva al Chelsea. Però ha rispettato il volere della società».
Il tecnico è stato schietto, sincero, qualità che Radja apprezza particolarmente: «Totti e De Rossi sono state le sorprese più belle della mia carriera, sono l’opposto di quello che uno può immaginare. Sono dei simboli, sia in campo che in città, ma pure grandi compagni», dichiara il belga, tornando sui suoi anni a Roma. «Con Totti ho un bellissimo rapporto, ora ci sentiamo su Instagram: è diventato social a 40 anni, si è convertito. La partita che mi ha fatto sentire il fuoco? Il derby dell’Olimpico».
A lungo etichettato come «bad boy», ha ritrovato serenità nello stesso club che alcuni anni fa lo ha lanciato nel massimo campionato italiano: lo scorso weekend ha trovato il primo gol stagionale, con una dedica speciale. «È per mia moglie, che sta vivendo un momento particolare». Lei, dai social, annuncia che a breve inizierà la radioterapia: «Sono stanca e stufa», scrive a margine di una tenera foto, prima di rivolgersi alle sue figlie: «Bambine mie, niente lacrime, recupereremo tutto il tempo perso».
«Vado, l’ammazzo e torno». Guerriera, proprio come in «Ninja».