Marco D’Amore: «Il mio Ciro viene da lontano»
«Il grande De Filippo diceva che un personaggio, quando entra in scena, deve venire da lontano. Questa frase mi è entrata in testa, è diventata una specie di ossessione». Cosa s’intenda con «lontano» non è chiarissimo, fatto sta che Marco D’Amore, quando sceglie di interpretare un personaggio, ci entra dentro e segue questo specie di mantra. «Quando recitavo in Gomorra scrivevo su un block notes storie alterative legate a Ciro Di Marzio, parallele alla sceneggiatura», ci racconta al nostro Vanity Fair Stories mostrando l’agenda. «Racconti d’infanzia, un possibile passato del personaggio, o comunque episodi paralleli alla sceneggiatura».
Oggi quel lavoro di scrittura – o quantomeno una parte – prende forma con «L’Immortale», il film sullo storico personaggio di D’Amore che uscirà al cinema il 5 dicembre: «L’idea è tutta di Marco, quelli come me devono saper ascoltare i creativi», rivela Nicola Maccanico, Executive Vice President di Sky Italia. «L’esperimento comunque è ambizioso: in nessun luogo del mondo è mai stato fatto un film che si pone come ponte tra due stagioni di una serie. Riportare Ciro in Gomorra sarebbe stato percepito come una forzatura commerciale, mentre così mi pare che la gente creda nel progetto. C’è tanta curiosità intorno alla vita dell’Immortale».
«D’altronde è proprio il meccanismo di curiosità che anima le storie ed è il pubblico a completare l’opera», lo incalza D’Amore. Che da giovane non immaginava che sarebbe diventato un attore: «In realtà io sono ossessionato dalle storie e infatti, in carriera, ho accettato di interpretare un personaggio solo quando ho sentito di poter corrisponderne all’identità e al messaggio». Poi, a Milano, ha trovato la sua strada. «Sono molto legato a questa città perché qui mi sono diplomato alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi e ho fatto la mia prima tournée teatrale con Toni Servillo, a 18 anni. Ricordo ancora l’hotel, non avevo il bagno in camera».
Probabilmente già lì, girovagando per quei corridoi, scriveva storie alternative dei suoi personaggi. Per farli arrivare da lontano.
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Si ringrazia anche Medusa