Baltimora: al museo solo quadri di donne nel 2020
Dire che il 2020 sarà l’anno delle donne è facile a parole, più difficile mettere in pratica il proposito come fa invece il Museum of Arts di Baltimora. Il museo che ospita una collezione di Matisse fra le più importanti al mondo ha deciso che comprerà e accetterà come donazioni solo opere di artiste donne e organizzerà almeno venti mostre dedicate ad artisti che si identificano con il genere femminile.
Il pronome dell’anno è she, lei in inglese. L’obiettivo è colmare un divario enorme non solo nella collezione di Baltimora. In tutti i musei del mondo le opere delle donne sono in netta minoranza. Nelle collezioni di Baltimora appena il 4% delle opere è firmato da donne, 3800 su 95mila pezzi. La scelta del 2020 non è casuale. L’anno prossimo si celebreranno i 100 anni dell’Equal Right Amendment, l’atto che ha dato il diritto di voto alle donne.
Per questo Christopher Bedford, da tre anni direttore dell’Istituto, ha deciso di dare vita al progetto Vision 2020. Non è nuovo a scelte considerate controcorrente. L’anno scorso ha venduto opere di Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Franz Kline (maschi bianchi) per comprare opere di minoranze che non erano rappresentate. Così ha spiegato la sua scelta. «Non basta acquistare un dipinto di un’artista nera e appenderlo accanto a un Mark Rothko. Per correggere lo squilibrio serve un intervento radicale sul Dna del museo».
Bianca Kovic, direttrice esecutiva della NAWA – National Association of Women Artists, ha spiegato (lo riporta il sito specializzato Exibart) che «è molto importante per il Baltimora Museum creare una piattaforma espositiva per le artiste, così da ispirare anche altre donne. Anche oggi, le artiste sono poco rappresentate dai musei».
Tra le più recenti acquisizioni del museo c’è un dipinto di Amy Sherald, autrice del ritratto di Michelle Obama, e anche una scultura dell’artista keniota Wangechi Mutu. Tra le mostre in programma per il 2020, una collettiva sulle artiste africane del XX secolo, ed è già aperta l’installazione di Mickalene Thomas, che ha trasformato la facciata del museo in un isolato delle tipiche case a schiera locali.
Il museo di Baltimora non è solo nella lotta contro il gender gap. Il MoMA a New York sta riposizionando le opere delle artiste dimenticate e almeno 60 altri musei negli Usa si sono impegnati nel 2020 a dedicare mostre a artiste donne.