22 dicembre: il giorno del solstizio c’è anche la cometa di Natale
Raggiunge il picco di luminosità il 22 dicembre la cometa del Natale 2019, lo fa dunque nel giorno in cui cade anche il solstizio d’inverno. Un incrocio di date nel periodo più magico dell’anno che anche gli antichi, ben prima che arrivasse Babbo Natale consideravano sacro perché portatore della nuova stagione.
Quella che passa a Natale 2019 è la prima cometa interstellare, viene cioè dall’esterno del sistema solare. Si chiama 2I/Borisov ed è stata scoperta il 30 agosto scorso dall’astrofilo ucraino Hennadij Borisov. Per tutto il mese la sua luminosità è andata crescendo fino a raggiungere il picco il 22 dicembre, durante la notte più lunga dell’anno, che non è quella di Santa Lucia, il 13 dicembre, la settimana prima.
https://twitter.com/mediainaf/status/1207054007086305284Servono strumenti avanzati per vederla e fotografarla come hanno fatto gli astronomi dell’Inaf, ma c’è ancora tempo per andare in un osservatorio dove possono dare indicazioni e raccontarne i dettagli. Magari proprio domenica, giorno di massima luminosità che è anche la notte più lunga del 2019. Il solstizio cade ale 5 e 19 del mattino del 22 dicembre.
LA DATA
Non è sempre il 21 il giorno del solstizio, varia di anno in anno. Dipende dalle 5 ore e 49 minuti che fanno la differenza fra l’anno solare e quello che stabilisce la consuetudine del calendario. La somma porta a un anno bisestile ogni e 4 e solstizi ed equinozi non cadono sempre il 21 del mese.
Il solstizio non è un giorno, ma un momento, quello in cui il sole si trova alla massima distanza angolare rispetto al piano dell’equatore. Questo significa inverno nell’Emisfero Nord e minore numero di ore di luce, estate in quello Sud con le giornate più lunghe grazie al massimo irraggiamento del sole. Per l’emisfero boreale è il giorno più corto, ma anche il momento in cui le giornate riprendono ad allungarsi e il sole ricomincia a salire verso l’equatore celeste.
SOLSTIZIO
La definizione riportata dall’enciclopedia Treccani dice che è ciascuno dei due istanti durante l’anno solare in cui il Sole raggiunge la massima declinazione. D’estate (21 giugno) il Sole ha la sua massima altezza nell’emisfero nord e la minima nell’emisfero sud; viceversa in inverno (21 dicembre). La parola viene dal latino solis statio, sole e fermarsi.
ANTICHI
I solstizi sono da sempre momenti ritenuti sacri. Fin dalla preistoria viene attribuito al solstizio d’inverno il significato del trionfo della luce sulle tenebre. Era proprio il solstizio d’inverno del 2012 quello che secondo il calendario Maya avrebbe portato un cambio epocale (che peraltro non è avvenuto). Nell’antichità si festeggiava la nascita del dio Mitra, il Sol invictus, da cui potrebbe derivare anche la data del Natale. Nell’antica Roma queste erano le giornate dei Saturnalia, feste in cui si ribaltavano i ruoli fra ricchi e poveri. Le classi sociali erano temporaneamente abolite. Anche in Scandinavia esisteva la festa di Juul: si accendevano fuochi nel solstizio d’inverno.