Tokyo 2020 nel 2021, come saranno le Olimpiadi?
Il governo giapponese continua ad assicurare che le Olimpiadi ci saranno. Troppo è stato investito perché i giochi saltino, ma quella verso Tokyo 2020 (l’anno è rimasto invariato nel nome anche se si gareggerà 12 mesi dopo) è una corsa a ostacoli. Come portare gli atleti, come gestire il villaggio olimpico, far partecipare il pubblico sono solo alcuni dei punti interrogativi che accompagnano la strada da qui a luglio. Mancano 200 giorni.
Il Giappone sta facendo il possibile per tenere la pandemia sotto controllo. Fino 31 gennaio 2021 le frontiere del paese sono chiuse. Per rientrare, i cittadini giapponesi e gli stranieri che vivono in Giappone, dovranno avere un test negativo effettuato 72 ore prima della partenza e dovranno fare due settimane di quarantena. Chiusi anche i corridoi per gli atleti che volevano fare un periodo di preparazione nel paese.
Più di altri il paese del Sol Levante vuole evitare il dilagare della pandemia da coronavirus per avere il via libera del Cio, ma anche il placet dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui Giochi ed evitare che ci siano nazioni pronte a non mandare i propri atleti.
I giochi sono in programma dal 23 luglio all’8 agosto 2021, nello stesso periodo in cui si sarebbero dovuti svolgere nel 2020, già questo rinvio, secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, costa 2,3 miliardi di euro. Ancora non è confermata la presenza del pubblico, questi potrebbero essere i primi Giochi rinviati e i primi senza spettatori. Sarà certamente limitata quella degli atleti.
Ai Comitati olimpici nazionali è stata chiesta una rigida organizzazione di arrivi e partenze dal villaggio olimpico. La permanenza deve essere minima. Gli atleti potranno entrare nel villaggio cinque giorni prima della competizione e dovranno lasciarlo entro due giorni dall’eliminazione o dalla fine della competizione a cui partecipano.
La speranza degli atleti, a partire da quelli italiani, è di poter essere vaccinati per potersi preparare e partecipare in maggiore tranquillità ai Giochi. Saranno comunque rigide le misure di controllo. Test per individuare la presenza del Covid dovrebbero essere fatti una volta ogni quattro giorni e subito dopo le gare. Gli atleti e quanti vivono nel villaggio olimpico potrebbero essere tracciati, probabilmente con un’app scaricata sullo smartphone, per tutto il periodo della loro permanenza.
Se dovesse essere necessario un periodo di quarantena di 15 giorni all’ingresso nel paese si andrebbe a creare un problema con altri eventi internazionali che finiscono pochi giorni prima dell’inizio dei giochi. I ciclisti iscritti al Tour de France, per esempio, potrebbero non essere ai giochi e anche i tennisti presenti a Wimbledon potrebbero avere lo stesso problema, come i giocatori della Nba arrivati alle finali.
Le autorità giapponesi hanno già annunciato la partenza della staffetta della torcia olimpica per il 25 marzo. La popolazione però non è convinta che i giochi ci saranno. Solo il 27% degli intervistati dall’emittente pubblica Nhk vuole i Giochi, gli altri sono divisi fra annullamento e rinvio.
Tutto il mondo sportivo punta invece sull’idea delle Olimpiadi come rinascita mondiale. Secondo il presidente del Coni Giovanni Malagò saranno Olimpiadi diverse, ma belle: «Sarà l’edizione più importante di sempre». Il timore maggiore per l’Italia è che il Comitato Olimpico Internazionale ci sanzioni per la mancata approvazione della legge sull’autonomia dello sport. L’ipotesi peggiore farebbe gareggiare gli azzurri senza il tricolore.