Roger Federer e la rinuncia agli Australian Open, la famiglia viene prima
L’assenza di Roger Federer agli Australian Open è nota già da qualche settimana. In molti hanno pensato che fosse il mancato recupero dal doppio intervento al ginocchio a tenerlo lontano dai campi. Invece c’è qualcosa di diverso: la priorità del campione svizzero va ora alla sua famiglia, per loro Re Roger non sarà in Australia.
A raccontare di questa scelta è stato Andre Sa, ex tennista brasiliano che gestisce le pubbliche relazioni tra i giocatori e lo Slam australiano. Così ha spiegato la situazione, complicata ovviamente dalla pandemia in corso e dalle restrizioni che l’organizzazione del torneo ha messo in campo per la sicurezza dei partecipanti.
«Roger aveva due alternative», ha spiegato Sa, «venire in Australia con l’intera famiglia e trascorrere il periodo di quarantena di 14 giorni, oppure venire da solo. Nel primo caso, però, Mirka e i bambini non sarebbero potuti uscire dalla stanza, a differenza sua, che avrebbe potuto allenarsi come previsto dal protocollo. Nel secondo caso, invece, avrebbe dovuto trascorrere oltre un mese lontano dalla famiglia».
Il campione svizzero non ha avuto dubbi: family first, la famiglia prima di tutto. Queste le sue parole riferite: «Amico, ho 39 anni, quattro bambini e 20 titoli del Grand Slam. Non sono più in quel periodo in cui posso abbandonare la mia famiglia per cinque settimane».
Quella di mettere la famiglia davanti alla carriera sportiva è scelta molto spesso femminile. Sono ovviamente le atlete che si fermano per la maternità, sono le atlete che rimandano alla fine della carriera la stessa maternità. In questo caso è un uomo a mettere la famiglia al primo posto. Certamente conta l’età, Federer compie quarant’anni il prossimo agosto. Certamente conta il palmarès, con venti trofei in tornei dello Slam lo svizzero non ha nulla da dimostrare.
Come tutti i campioni è però affamato di gioco e di vittorie, ma la famiglia, la moglie Mirka e i quattro figli, due coppie di gemelli Myla Rose e Charlene Riva dodicenni la prossima estate e Leo e Lennart, sette anni a maggio, conta di più.