Nuova Audi e-tron GT, semaforo verde
Questo articolo è pubblicato sul numero 2-3 di Vanity Fair in edicola fino al 19 gennaio 2021
Siamo all’apice della più grande rivoluzione che abbia coinvolto il mondo dell’auto dalle sue origini. A trainarla c’è soprattutto la necessità, sempre più impellente, di ridurre le emissioni prodotte dai nostri spostamenti. Così, l’anno che si è appena aperto porterà con sé più nuovi modelli elettrici che con qualunque altro tipo di alimentazione.
Un’invasione di e-car che finalmente riescono a farci sognare anche per stile e divertimento di guida, come Audi e-tron GT, il prossimo oggetto del desiderio dei guidatori consapevoli.
Il bolide verde, che ha cominciato a creare attesa già nel 2018 quando ne fu svelato il prototipo al salone di Los Angeles, oggi è entrato in produzione. «Per me è l’auto più bella che io e il mio team abbiamo mai disegnato», ha confessato Marc Lichte. Il capo del design Audi, che di auto nella sua carriera ne ha progettate più di cento, si è trovato a dover affrontare una nuova sfida. «Per i designer automobilistici, quello attuale è un periodo incredibilmente emozionante», spiega Lichte. «La digitalizzazione e l’elettrificazione stanno trasformando la mobilità e aprendo opportunità di design completamente nuove».
Estetica, ma anche prestazioni. La e-tron GT è la più potente vettura elettrica della Casa tedesca, con soluzioni direttamente derivate dal mondo delle competizioni e, in particolare, dalla Formula E: due versioni da 440 e 598 cv, uno scatto 0-100 km/h in meno di 3,5 secondi per la variante RS (il top del top), trazione integrale e doppio motore elettrico.
L’attenzione all’ambiente non riguarda soltanto le emissioni dello scarico, ma anche gli interni dove sono stati utilizzati tessuti riciclati in alternativa alla pelle. E c’è di più: la nuova e-tron GT è sostenibile ancor prima di essere accesa, perché nasce a Böllinger Höfe, uno stabilimento certificato carbon neutral che si trova a Heilbronn, a nord di Stoccarda, e che dall’inizio del 2020 utilizza solo energia da fonti rinnovabili.
Nella fabbrica la logistica è organizzata principalmente su rotaia e, per esempio, nella zona di smistamento sono attive delle motrici alimentate a gas naturale compresso. Solo utilizzando per il trasporto delle merci treni alimentati con energia rinnovabile l’azienda evita ogni anno l’immissione in atmosfera di 13 mila tonnellate di CO2. Invece, gran parte delle spedizioni sono affidate a specialisti che operano con autocarri a GNL, cioè gas naturale liquefatto.
Le emissioni non altrimenti evitabili vengono compensate tramite progetti ambientali e carbon credit certificati a livello internazionale. Inoltre, nello stabilimento è bandito lo spreco di carta (gli adesivi per le attività di controllo e catalogazione sono sostituiti da app ed etichette digitali) e, invece, si utilizzano più volte l’alluminio e la plastica. Gli scarti delle lavorazioni alla pressa, per esempio per la realizzazione delle sezioni laterali della scocca di Audi e-tron GT, tornano direttamente al fornitore che li rilavora. Poi Audi utilizza ancora i lamierati così realizzati. Tradotto? In un anno si evita l’immissione in atmosfera di circa 150 mila tonnellate di CO2.
Allo stesso modo anche gli scarti di plastica vengono riutilizzati, creando un altro circolo chiuso e virtuoso: l’olio di pirolisi ottenuto dal recupero, e detto bio-greggio, va ad alimentare le stampanti 3D che servono per realizzare i supporti di montaggio su misura. Oltre alla stampa 3D nel futuristico impianto si fa largo uso della realtà virtuale: i processi di assemblaggio, le procedure e le azioni dei dipendenti sono stati testati e ottimizzati utilizzando modelli virtuali degli spazi. La tecnologia VR ha fatto guadagnare un altro primato all’interno del Gruppo: per la produzione di Audi e-tron GT non è stato necessario usare prototipi reali.
Nuove tecnologie che, affiancandosi alla maestria artigiana, rendono i processi più efficienti nell’immediato e più sostenibili nel lungo periodo. L’obiettivo del marchio, infatti, è il bilancio carbon neutral di tutte le sue attività entro il 2050.
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