I 10 segreti (e trucchi) per vincere Masterchef
Uno su mille ce la fa, non solo a Masterchef Italia. Però, la fortuna c’entra poco: magari riesce a tirarti fuori da una situazione pericolosa ma, edizione dopo edizione, in finale arrivano regolarmente in più bravi e la spunta quello che la interpreta meglio, in questo caso Francesco Aquila. «Non mi aspettavo un livello così elevato nelle preparazioni – ci ha detto Chicco Cerea, ospite della penultima puntata insieme al n.1 mondiale Mauro Colagreco – dal punto di vista tecnico potrebbero entrare nella brigata di un buon ristorante, manca ancora il “mestiere” e l’esperienza sul campo perchè un contro è un talent, un altro la quotidiana battaglia per servire in tempo i clienti». In effetti, uno dei punti (regolarmente) deboli degli aspiranti chef è rappresentato dalle prove esterne dove si evidenzia spesso l’incapacità di una corretta tempistica e la difficoltà di saper lavorare insieme.
Esiste un planing per vincere Masterchef? Noi lo abbiamo preparato o quantomeno abbiamo sottolineato cosa può portare almeno alla finale (lo trovate nella gallery sopra). Perchè si tratta di un gioco sia chiaro, con regole particolari e dove il rapporto con gli avversari (positivo o negativo) condiziona singole prove. Ma in definitiva, rallenta o accelera la selezione: nessuno può discutere che anche quest’anno all’atto finale siano arrivati i quattro più bravi, anche se diversissimi tra loro. E il vincitore, Aquila – maitre di professione, anche questo non è casuale – era stato identificato sin dall’inizio come uno dei probabili finalisti. Può sembrare banale ma Masterchef è un talent basato sulla cucina, con un’eccellente componente autoriale (e un montaggio eccezionale) ma che vive molto più sulla tattica rispetto a quello che molti pensano. Il concetto fondamentale – oltre alle nostre dieci regole – è che bisogna dare il massimo nel momento in cui viene richiesto. Tanto è vero che si perdono per strada dei concorrenti bravini ma senza il guizzo e al contrario proseguono la corsa quelli in grado di uscire dai blocchi. Magari non vincono, ma come Monir arrivano in fondo.
Sottolinea ancora Chicco Cerea: «A buoni o buonissimi dilettanti come quelli di Masterchef viene chiesto molto da un lato: conoscere le basi della cucina ma anche le ultime tecniche, saper trattare i prodotti italiani ma a volta abbinarli a quelli orientali o caraibici, inventare di sana pianta o copiare i nostri piatti stellati. Ma dall’altro, in definitiva, ci vuole semplicità: finiranno sempre per vincere i concorrenti che riescono a trasferire la loro anima nelle ricette, ovviamente senza commettere errori: meglio se impiattata in modo elegante, ma precisa nel gusto e soprattutto emozionale. Non è per piacere ai giudici ma perchè deve essere così, anche in un menu al ristorante: prima il buono, poi il bello».
I 10 TRUCCHI PER VINCERE A MASTERCHEF NELLA GALLERY SOPRA