Berrettini in semifinale a Wimbledon: sognare si può
È entrato nella Storia con leggerezza, con personalità, con il destino complice dei predestinati. Matteo Berrettini, dopo aver battuto in quattro set Félix Auger-Aliassime, è in semifinale a Wimbledon. 61 anni dopo un monumento nazionale come Nicola Pietrangeli un altro azzurro entra tra i primi quattro tennisti del torneo più prestigioso del mondo.
Pietrangeli si frenò davanti all’immenso Rod Laver, Matteo Berrettini può arrivare fino in fondo. Da Wembley, dove la Nazionale di Mancini domenica sfiderà i padroni di casa nella finale dell’Europeo, fino a Wimbledon, dove venerdì Berrettini si giocherà l’accesso alla finale con il polacco Hubert Hurkacz, che ha eliminato Federer: in Inghilterra si parla italiano.
A 25 anni il romano è pronto per tutto. È stato il primo italiano a raggiungere i quarti di un torneo dello Slam in tre superfici diverse. La sua crescita tecnica è stata impressionante. A questo ha unito una tenacia fuori dal comune e una gestione delle proprie energie mentali che sta facendo la differenza. «Sono fiero di me. Sto facendo qualcosa di speciale. E non voglio più fermarmi».
Cresciuto nel quartiere Prati Fiscali a Roma, figlio di Luca, ex dirigente di Publitalia e fondatore della «Rome Tennis Academy», judo, basket nuoto i primi sport, diplomato al Liceo Scientifico. Tifoso della Fiorentina, passione che gli è stata trasmessa dal nonno Piero. Appassionato di NBA, LeBron James è il suo idolo di sportivo. ha un mental coach, Stefano Massari.
Legge molto (Bukowski, Bunker i suoi miti), va al cinema appena può, adora Quentin Tarantino. È fidanzato con la tennista Ajla Tomljanovic, 28 anni (tre più di Matteo), vincitrice del Roland Garros 2014, croata nata a Zagabria ma di cittadinanza australiana: si sono innamorati a Wimbledon, nell’estate del 2019: hanno passato insieme tutto il periodo del lockdown, cementando la loro unione, trovando il modo di vivere con leggerezza anche un periodo così duro.
È stato il fratello Jacopo a portarlo per la prima volta al campi da tennis; Berrettini è un self-made tennista, capace di affondare e risalire, perdersi e ritrovarsi, fino a trovare, oggi, la maturità. Talento, disciplina, l’idea che tutto si fonda su una fragile architettura, proprio come succede quando si gioca con i Lego, la sua grande passione. Il numero 9 del ranking Atp (ma lunedì salirà all’ottavo posto) è allenato da Vincenzo Santopadre e ha già messo in bacheca 5 titoli Atp. È la punta di diamante del Nuovo Rinascimento Italiano, con ben 10 tennisti – da Sinner a Sonego, da Musetti a Fognini – nella Top 100.
Nel 2021 è ancora imbattuto sull’erba. Nel giorno in cui sulla straordinaria storia di Roger Federer forse è sceso il sipario, Berrettini fa un passo avanti ed entra di diritto nel salottino dei migliori tennisti del mondo. Ora si gioca tutto. E tutto è possibile.