E’ morto l’alpino Primo Maniero: nel ‘76 rischiò il posto in banca per salvare i terremotati
Ha posato lo zaino a terra, dopo essersi dedicato molto al prossimo, l’alpino Primo Maniero. A 92 anni si è spento nel sonno, lunedì 5 dicembre, nella sua abitazione di Pordenone.
All’indomani del terremoto rischiò il licenziamento per avere “forzato” sulle ferie pur di portare soccorso alle popolazioni friulane che avevano perso tutto.
Originario di San Leonardo Valcellina, a Pordenone lavorò come receptionist all’Hotel Moderno, quindi alla Banca Popolare FriulAdria.
Sergente maggiore dell’8° alpini, già consigliere sezionale Ana, vicecapogruppo e consigliere di gruppo, fu impegnato nel cantiere post terremoto di Pinzano, volontario di protezione civile e faceva parte della squadra bandierone del gruppo Pn centro.
Collaboratore de La più bela fameja e de Il Popolo (arrivava da San Leonardo in bicicletta il giorno in cui in città si riforniva di cuoio per la bottega di un cugino), era stato tra i fondatori del Coro Ana Montecavallo.
«La sera del 6 maggio ero a casa. Dopo la scossa - accompagnata da un sinistro brontolio, da vetri rotti e mancanza della luce - misi al sicuro la mia famiglia nell’auto, in giardino. Poi recuperai un’anziana che viveva sola. Quindi alla casa di riposo Umberto I, a rassicurare gli ospiti», raccontò.
La mattina dopo si presentò in banca, dove lavorava. «Oggi ferie: quelli sotto le macerie hanno priorità su soldi e pratiche». Il capoufficio minacciò di recapitargli una lettera di biasimo.
«Bene - risposte -. C’è qualcun altro che viene con me? Partimmo in 8, compresi i miei figli Patrizio e Fabio, che allora avevano 20 e 18 anni. A Osoppo estraemmo dalle macerie il figlio del farmacista, ancora vivo».
Primo Maniero si è sempre speso per gli altri. Amministratore di sostegno, volontario Aifa, commendatore della Repubblica per l’impegno profuso nell’assistenza ai bisognosi e agli anziani, specie quelli soli ricoverati in ospedale, si meritò il premio Stella di Natale e la medaglia d’oro al valor civile.
Vedovo della signora Tersilla da poco tempo, lascia quattro figli: Patrizio, Fabio, Roberto e Mariagrazia.
I funerali saranno celebrati mercoledì, alle 15, nella chiesa del Beato Odorico, dove martedì, alle 19, verrà recitato un rosario di suffragio.